Nel mistero della vita anche i comunisti sono in crisi

Nel mistero della vita anche i comunisti sono in crisi «Anemia» di Abruzzese e Pisanti e «Il sapore del grano» di Da Campo fanno discutere Venezia Nel mistero della vita anche i comunisti sono in crisi DAL NOSTRO INVIATO VENEZIA — Uno sofisticato e l'altro semplice, uno letterario e l'altro sensuale, uno di crisi e l'altro di sentimenti, tutt'e due di Raitre: nello •Spazio libero degli autori», due film italiani inconsueti fanno (miracolo) discutere il festival. Anemia, diretto da Alberto Abruzzese, 44 anni, romano, professore universitario, saggista, e da Achille Pisanti, 34 anni, napoletano, regista televisivo, tratto da un piccolo romanzo di Abruzzese, interpretato da Hanns Zischler, Gerard Landry e Grazia Maria Scola, girato in 16 millimetri, è una storia di nausee e di mistero. Il mistero abita nella vita quotidiana, la vita quotidiana è misteriosa, e i dirigenti comunisti sono in crisi: nel suo ufficio alle Bot• teghe Oscure, il protagonista malato di simbolica anemia sente gravare un'aria mortuaria sulla propria vita di carrierismo partitico (-quello sa benissimo che se lo metti alla Cultura è per farlo fuori'), d'organizzazione burocratica di Convegni («qui manca un cattolico, questo no che può metterci nei guai-), di aridità personale («io non posso essere me stesso né aprirmi, non ci riesco e non lo voglio-), di mistificazione e di rapporti faticosi con una ragazza bellissima. Lampeggiano presagi di sangue. Si rifugia nella abbandonata casa sul lago di suo nonno, riconosce leggendo un diario del vecchio che ne fa risorgere la vita i suoi stessi segni d'angoscia, torna a Roma. Tutto ricomincia. Gli dice un vecchio dirigente del pei: -Sarai proposto per il Comitato Centrale, e so che non mi deluderai. Quando noi saremo scomparsi, sarete come noi: siamo dello stesso sangue». Ma una sera, in un albergo sulla Costiera amalfitana che somiglia al motel di Psycho, una piccola ferita sanguina sul bel petto della ragazza che gli sta nel letto: lui si china e succhia, vorace, goloso... Raccontc lambiccato di esangui vite contemporanee, il film visita sin troppi generi cinematografici: horror, thriller ferroviario, nero, vampiresco, letterario, in un'ironica vertigine di flashes-back, nella svogliata nausea esistenziale. Il sapore del grano di Gianni Da Campo, 43 anni, veneziano, insegnante di scuola media, interpretato da Lorenzo Lena, Marco Mestriner e Alba Mottura, è la storia semplice e intensa di un bambino di dodici anni che seduce il proprio maestro ventenne, e della fuga con cui il giovane maestro si sottrae a questo amore. Il sapore del grano che non è ancora pane, spiega l'autore, allude a quell'incerto momento che precede la formazione e l'età adulta: -Il maestro si trova di fronte alla purezza e forza di sentimenti di un bambino bello e pagano, privo di frustrazioni e repressioni, che gli vuole bene e lo corteggia con la più grande naturalezza, che lo riporta all'età pre-adolescente, alle dolcezze e disponibilità dell'infanzia. In quella fase, i sentimenti non hanno un oggetto preciso e sono totali: il maestro è già troppo adulto per avere il coraggio di vivere quell'amore che ricambia-. Da Campo ha scritto questo soggetto 17 anni fa: sono un tempo sterminato, ma il fatto che oggi il film, raccontato con assoluto pudore, sincera emozione e tensione, venga prodotto dalla Rai e dalla Regione Veneta, fa pensare che molti pregiudizi, censure e spaventi siano, se non cancellati, superati. > ^

Persone citate: Abruzzese, Achille Pisanti, Alba Mottura, Alberto Abruzzese, Gerard Landry, Grazia Maria Scola, Hanns Zischler, Lorenzo Lena, Pisanti

Luoghi citati: Roma, Venezia