Latte francese sarà riciclato

Urite immese sarà riciclato Il «giallo» degli antibiotici Urite immese sarà riciclato Destinati alla zootecnia 14 mila litri I 14 mila litri residui della partita di latte con presenza di antibiotici, giunta dalla Francia al Caseificio Pugliese di Leinl, non saranno distrutti. L'alimento verrà destinato ad uso zootecnico, cioè verrà trasformato in polvere per l'alimentazione di vitelli o maiali. Nel frattempo 11 ministero della Sanità ha bloccato alle frontiere l'importazione di qualsiasi latte spedito dalla società francese Vivalp. Le autorità transalpine hanno disposto la chiusura di questa azienda. II giallo del latte è cominciato il 29 agosto, quando 26 mila litri furono spediti in un'autocisterna dalla Vivalp. un centro di raccolta di StJean di Bourany, in Val d'isère (Savoia). Il carico, transitato dal Fréjus, arrivò sabato 30 alla dogana di Torino, in corso Sebastopoli. Era accompagnato da un documento sanitario del laboratorio di Grenoble, firmato dal veterinario Yves Coche. Garantiva la commestibilità e l'assenza di estrogeni o antibiotici. •Alle 10 è giunta l'autoci- sterna; alle 12, prelevati i campioni — ha precisato il dott. Mario Sapino, veterinario della dogana —, li abbiamo mandati nel laboratorio d'analisi dell'Istituto zooprofilattico di via Bologna. Il carico poi è proseguito per il caseificio di Leini». Continua il dott. Sapino: •Lunedi pomeriggio, 1° settembre, gli analisti mi hanno fatto sapere che il latte conteneva antibiotici, probabilmente usati per curare le mucche colpite da mastite. Alle 17 abbiamo immediatamente telefonato all'azienda perché non usasse il carico. Poi con un telex abbiamo infornato il ministero». Martedì mattina, 2 settembre, il dott. Sapino. il Nas (Nucleo antisofisticazioni dei carabinieri) e funzionari dell'Usi si sono recati nell'azienda di Leinl. Hanno messo i sigilli alle cisterne di latte. Ma del carico di 26 mila litri, il Caseificio Pugliese ne aveva già usati 12 mila. «Li abbiamo mischiati con altro latte italiano — ha precisato Franco Radlcci. uno dei titolari —, a noi il carico è giunto con il certificato sanitario». Perché, dopo il prelievo dei campioni, l'alimento è stato comunque inviato nell'azienda per la lavorazione, mentre non si conoscevano ancora i risultati dei controlli? «Il latte è una sostanza estremamente deperibile — spiega il dott. Sapino —, dopo 4 giorni non è più utilizzabile, anche se pastorizzato. Quindi è prassi che debba proseguire nel suo ciclo di lavorazione, altrimenti si deteriora: cosi dispone il ministero della Sanità. Inoltre, nel caso di questo carico, c'era il certicato francese di garanzia sanitaria. Finora non ci era mai accaduto un fatto simile».

Persone citate: Franco Radlcci, Mario Sapino, Sapino, Savoia, Yves Coche

Luoghi citati: Francia, Fréjus, Leini, Torino