Fabi: «Non credevo di aver fatto un giro così»

Fabi: «Non credevo di aver tatto m giro così» Fabi: «Non credevo di aver tatto m giro così» NOSTRO SERVIZIO MONZA — Raramente si era visto Teo Fabi sorridere felice come ieri. DI solito il minuscolo pilota è piuttosto chiuso, taciturno, un po' triste. Dopo la pole posltlon, invece, sprizzava gioia da tutti 1 pori. Sembrava quasi che fosse cresciuto di statura o che avesse bevuto in un sol colpo tutte e cento le bottiglie di grappa che si è aggiudicato come premio. Ma in fondo è un atteggiamento , normale, per, un. pilota mùaàese che parte' primo nel O.P. d'Italia a Monza. E poi Fabi sta attraversando un periodo delicato. In un momento in cui per 1 corridori più richiesti dal mercato si parla di milioni di dollari come di noccioline, nessuno pareva prenderlo in considerazione. Ed anche In seno alla Benetton (o meglio alla Bmw che fornisce 1 motori alla scuderìa) sembrava che i favorì fossero tutti per l'astro nascente Berger. Insomma questa prestazio¬ ne è per Fabi un po' come il cacio sul maccheroni. Tanto che Teo non ha più parlato della sua intenzione di tornare a correre negli Usa, dove è apprezzatlsslmo grazie alle vittorie ottenute in Formula Cart ed alla pole di Indianapolis nel 1083. Prima di tutto uno scherzoso riconoscimento per «La Stampa». Ha detto Fabi, di cui ospitiamo un articolo in altra pagina: «Fatemi scrivere un pezzo ad ogni gara, perché a guanto pare.mi porta fortuna Poi il discorso serio: 'Tutte le volte che un pilota effettua il giro più veloce non è mai soddisfatto. C'è sempre qualcosa su cui recriminare. Ed anche io non sono da meno: non ho fatto una tornata perfetta. All'uscita della curva parabolica il motore è mancato un attimo. Ho temuto il peggio, ma è andata bene». Oli chiediamo qual è stata la mossa vincente per ottenere questo risultato. « Abbiamo sistemato un problema di as¬ setto. Il telaio era fantastico. Poi abbiamo montato una turbina speciale, più grossa. L'aveva a disposizione anche Berger... Il resto lo hanno fatto le gomme, veramente ottime e — lasciatemelo dire — anche un poco il pilota». Alla vigilia non eravate troppo ottimisti su questa pista, min effetti io non lo ero. Qui ci sono delle chicanes strette. Ci vuole della potenza a basso numero di giri e noi non l'abbiamo. Questo significa che ho dovuto tagliare le strettoie al massimo rischiando l'impossibile. La vettura comunque è velocissima, forse anche troppo. Non è escluso che per la gara metteremo un po' più di alettone per avere una migliore aderenza. Comunque anche nelle prove con il pieno di benzina sono addato forte». Quindi si può vincere? -Andiamoci piano. Se tutto funzionerà a dovere potremo lottare per il primo posto. Ma non mi faccio illusioni, visto quanto è successo sinora. Ci manca l'affidabilità, per i consumi di carburante non dovrebbero esserci problemi». Un pronostico, dunque. -Fatto con il cuore: primo io, secondo Alboreto, due milanesi. In ogni caso farei volentieri il cambio fra la mia pole ed una vittoria. E' quello che mi manca ancora». Si dice che Berger l'anno prossimo non sarà più della Benetton. Forse questa è stata una spinta in più per fare il risultato? «Non lo so. Nei ■mesi scorsi.mi sono lamentato del trattamento che ricevevo. Mi sentivo poco curato. Ma forse ero solo sfortunato. In ogni caso il prossimo anno mi piacerebbe anche fare una squadra in famiglia. Cioè correre con mio fratello Corrado. Molto dipende dalle ultime corse. Quindi è certo che m'impegnerò al massimo». Un Fabi caricato, dunque. Un italiano non partiva in pole position a Monza dal 1983 quando la stessa impresa riuscì a Riccardo Patrese. Ercole Colombo

Luoghi citati: Indianapolis, Italia, Monza, Usa