Berger a razzo tocca i 351 km/h di Cristiano Chiavegato

Berger a razzo tocca i 351 km/h Berger a razzo tocca i 351 km/h Nel tentativo di rispondere alla «pole» di Fabi - Ma Williams e McLaren restano favorite DAL NOSTRO INVIATO MONZA — LI ha messi tutti d'accordo, ancora una volta Teo Fabi, il pilota della Valtellina, ex nazionale di sci, ha conquistato la pole positlon nel Gran Premio d'Italia. Alle sue spalle i campioni celebrati, 1 pretendenti al titolo mondiale. Ad un certo punto delle qualificazioni erano al comando delle operazioni: Prost, Manseli, Senna e Piquét. Poi è sceso in pista lui, l'aria del tranquillo impiegato del catasto e li ha lasciati di stucco. Un po' di soddisfazione anche per la gente di Monza: un italiano al vertice, una scuderia inglese di fatto ma tricolore (o meglio multicolore a tutti gli effetti), la Benetton. E gomme pure di casa nostra, le Pirelli, per la quinta volta più veloci. Se il tutto si assomma al recupero di Michele Alboreto, c'è da sperare che oggi il circuito si riempia come nelle grandi occasioni. Ieri i prati erano affollati di spettatori, ma le tribune un po' vuote e malinconiche. Teo Fabi ha compiuto il suo capolavoro a venti minuti dal termine. Prima si erano alternati al comando Mansell e Prost, che avevano scalzato Senna. Il lombardo ha girato in l'24"078, record assoluto del circuito, media 248,341 km/h. Quando il tempo è apparso sul monitor 1 celebrati campioni si sono gettati in pista. Ma nessuno è riuscito a fare meglio. Era difficile. Senna ha fatto esplodere una turbina, Berger, compagno di squadra di Fabi, è arrivato davanti ai box avvolto in una nuvola di fumo. Nel suo tentativo l'austriaco ha comunque compiuto un'Impresa memorabile: ha fatto registrare prima della chicane dopo 1 box la più alta velocità-mal i^fglu^^ida,. .una, vettura Formula 1, stracciando tutti i primati precedenti: 351,220 km/h. Una velocita da aereo. E ricordiamoci, tutto questo avviene con motori di soli 1500 co... Con questa pole, la terza della sua carriera, la seconda consecutiva, Teo Fabi mette altro pepe sul -piatto, della gara odierna. Non bisogna dimenticare infatti che 11 pilota della Benetton, pur con il vantaggio del primo posto di partenza, rimane un outsider per quanto riguarda la corsa. I favoriti sono sempre i soliti quattro «assi», cioè Mansell, Prost, Piquet e Senna. Nessuno di loro può concedere spazio ai diretti rivali. La vittoria non vale 11 titolo, per il momento, visto che restano ancora tre pròve da disputare, ma potrebbe avere un peso determinante. La posizione più favorevole è quella di Mansell che ha già all'attivo quattro successi, seguono Prost e Piquet con tre e Senna con due. Il brasiliano della Lotus, considerate le caratteristiche della sua vettura, qui potrebbe perdere terreno, ma potrà rifarsi nei successivi circuiti, meno veloci, di Estoni, Città del Messico ed ancor meglio sulla pista cittadina di Adelaide. Nel gioco sono coinvolti 1 consumi di benzina sempre determinanti (quindi Williams con i favori del pronostico) e l'affidabilità. Ed in questo senso la McLaren (anche con Rosberg) sembra essere molto agguerrita. Si può prevedere quindi, come del resto è già successo in Austria, un attacco iniziale delle Benetton (pure Berger può fare la sua parte) e poi un as¬ sestamento a favore dei pretendenti al titolo. Rimane la Ferrari. Il nono tempo di Alboreto e il dodicesimo di Johansson dimostrano che nulla è cambiato per la scuderia di Maranello. Forse le prestazioni sono leggermente migliorate a livello cronometrico, probabilmente i distacchi saranno Inferiori a quelli patiti a Zeltweg. Ma le speranze di piazzamento sono legate soprattutto alle fortune od alle sfortune degli altri. E' assai difficile prevedere qualcosa di più, anche se c'è l'impressione che le Fl-86 modenesi abbiano fatto qualche piccolissimo passo avanti a livello di tenuta di strada e di competitività generale. Bisognerà vedere se queste modifiche non andranno a scapito di quella affidabilità che è mancata in molte occasioni. Quando si «tira, un motore, si aumentano 1 rischi. Se, al contrarlo, si cerca il risultato a tutti i costi, si deve accettare una minore competitività. Questa è un'equazione dalla quale non si può sfuggire. Lo stesso discorso, più o meno, vale per Llgier e Bra¬ bham. Ed è un peccato che non si possa vedere In questo senso il reale valore delle gomme Pirelli, in quanto la Casa italiana non ha fra le squadre che equipaggia un team in grado di vincere la gara, salvo Impensabili capovolgimenti di fronte. In crisi le Lola-Ford, per il resto dello schieramento ci sono solo ruoli da comparse, malgrado l'impegno dei piloti. In mezzo alla mischia, in rapporto ai mezzi a disposizione, si distingue la Minardi con 11 solito Nannini in evidenza (19° posto). Comunque partiranno tutti, anche 11 giovane Alex Caffi il quale ha ottenuto il 27° tempo ed avrebbe dovuto essere escluso. L'Osella ha fatto una petizione, le altre scuderie hanno accettato, tanto non cambia nulla. Per il ventiduenne bresciano almeno la soddisfazione di dire • C'ero anche io». Ma la lotta si svolgerà lontana dai suoi occhi, anzi lasciar passare con estrema attenzione 1 piloti In lizza per 11 titolo che certamente imporranno un ritmo infernale alla gara. Cristiano Chiavegato

Luoghi citati: Austria, Bra, Città Del Messico, Italia, Maranello, Monza, Zeltweg