Raid nell'arsenale

Rmid fieli 'ars&nesle La Spezia: violata una delle roccaforti della Marina Rmid fieli 'ars&nesle Forse i ladri sono arrivati dal mare su un gommone - Entrati nel deposito delle armi hanno portato via mitragliene e pistole - Non esclusa la presenza di una talpa LA SPEZIA — Hanno violato una delle roccaforti più protette della Marina militare: l'arsenale della Spezia, sede della seconda squadra navale. Eludendo la stretta sorveglianza Interna, un «commando » è riuscito ad entrare nel deposito del «Centro dragaggio», portandosi via mitragliene alla •Rambo», moschetti automatici, pistole e pezzi di ricambio. Un'audace azione della delinquenza comune o di un gruppo terroristico? Tutto è possibile. Intanto, una cortina di riserbo è stata alzata attorno all'episodio. L'inchiesta è condotta dal procuratore militare, generale Matteo Rondano, e le fonti ufficiali si sono limitate a diramare un laconico comunicato di cinque righe. Nessun particolare, neppure la consistenza del bottino. Silenzio assoluto anche dall'ufficio stampa dello Stato maggiore della Marina. Il clamoroso assalto molto probabilmente è stato portato dal mare: l'arsenale — sotto la giurisdizione del comando in capo dell'Alto Tirreno — è protetto da muri di cinta alti più di dodici metri e all'interno è costantemente controllato da carabinieri, finanzieri, guardie giurate e sentinelle armate della Marina. Il «gruppo d'assalto» deve avere agito con la complicità di una «talpa»: per entrare nel deposito (la «santabarbara» da cui si riforniscono gli equipaggi del dragamine e dei cacciamine) è stato praticato un foro in un muro di 70 centimetri di spessore: un piccolo varco che ha certamente richiesto molte ore di lavoro, svolto nella tranquillità più assoluta, tanto da poter eludere la stretta sorveglianza attivata attorno a qualsiasi obiettivo militare. Il «commando» si è sistemato nel locale zaini, e bucando il muro si è ritrovato nel deposito delle armi. La banda deve aver gravitato per più giorni nel perimetro dell'arsenale. Come mai nessuno se n'è accorto? Pare che la parete in cui si stava allargando il buco fosse tenuta nascosta da un armadio. Non si esclude che il «colpo» sia stato fatto sotto Ferragosto, periodo in cui l'arsenale è semideserto. La notizia del trafugamento delle armi sì è diffusa solamente nelle ultime ore, rimbalzata da Roma. Il capo della polizia ha infatti chiesto ulteriori chiarimenti prima al questore e poi al prefetto della Spezia. Sia il rappresentante dell'ordine pubblico sia quello di governo non erano al corrente dell'accaduto: una frenetica ricerca e poi la conferma. Le armi erano sparite e le indagini, nel massimo riserbo, venivano svolte dai carabinieri. Le mitraglie, i fucili sono già arrivati a destinazione. fuori dei confini della provincia, o, in attesa che le acque si calmino, sono stati nascosti nell'ampia superficie in cui sorge l'arsenale? Fra le tante voci raccolte, quella che il «commando» avrebbe agito con l'impiego di un gommone: il battello si sarebbe «insinuato» nel tratto di mare sotto stretta sorveglianza solitamente percorso dalle unità navali. Le indagini non tralasciano la pista terroristica e per questo si sta riesaminando un episodio avvenuto nel gennaio scorso, quando due sottufficiali iracheni furono arrestati per tentato spionaggio. Dietro il compenso di un milione, tentaronr di corrompere un sottufficiale per entrare nell'arsenale. I militari in missione alla Spezia seguivano al cantiere Muggiano le fasi di allestimento di alcune unità commissionate dalla Marina militare irachena, d. b.

Persone citate: Matteo Rondano

Luoghi citati: La Spezia, Roma