Se il massacro non fa notizia

Se il massacro non fa notizia Lettera al direttore del Tgl Se il massacro non fa notizia A differenza di quasi tutti i giornali, i telegiornali non hanno una rubrica di ('Lettere al direttore». Altrimenti queste righe sarebbero state per l'appunto una lettera al direttore del Tgl, Albino Longhi. Per esprimergli lo stupore e dirò pure l'indignazione per il modo in cui il Tgl delle 13,30 di ieri ha riferito di quanto successo poche ore prima alla sinagoga di Istanbul. Erano almeno due ore che tutti i notiziari radio davano ovviamente come prima notizia il massacro di Istanbul. Immagino che tutti i giornali italiani di stamane aprano anch'essi a titoli di scatola con la medesima notizia. Ma per il Tgl delle 13,30 di ieri invece no: la notizia più importante era quella degli sviluppi del sequestro (anche li con relativo massacro) del jet americano all'aeroporto di Karachi, che però, se non sbaglio, era già ormai una non notizia, dal momento che tutto era avvenuto la sera prima (infatti se ne erano ampiamente occupate tutte le edizioni serali del telegiornale). Solo dopo informazioni di cui eravamo già informati, immagini già viste, abbondanza di particolari già noti o tutto sommato irrilevanti, solo dopo aver saputo persino a che ora sarebbero tornati a Milano i passeggeri italiani dell'aereo della Pan Ari. solo dopo tutto questo il Tgl ha avuto la compiacenza di riferirci ciò che era accaduto alla sinagoga di Istanbul: in una quarantina di secondi, e per bocca di un giornalista che sembrava (ma forse è stata aolo una mia impressione) imbarazzato quasi come se l'eccidio fosse stato opera sua. Non voglio pensare neppure per un attimo che un modo cosi singolare di fare informazione possa dipendere dal fatto che ad essere macellati nella capitale turca siano stati uomini e donne ebrei; né che possa entrarci qualcosa la politica della Farnesina, sempre disperatamente tesa a gettare la luce più favorevole (o meno ripugnante) possibile su tutto ciò che viene dal mondo arabo; e neppure che vi abbia una parte qualsiasi l'orientamento politico del Tgl, che i suoi avversari definiscono «catto-comunista». E allora? Allora cosa devo pensare me lo dirà — forse — il direttore del Tgl. Nel frattempo io — e come me molti altri, spero — ci terremo il nostro stupore e la nostra indignazione. E. Galli della Loggia

Persone citate: Albino Longhi, Galli

Luoghi citati: Istanbul, Milano