Le stragi preparate in Svizzera di Ennio Caretto
Le stragi preparate in Svizzera Sospetti su Abu Nidal (massacro Fiumicino) e Abul Abbas (sequestro «Lauro») Le stragi preparate in Svizzera Il vertice di terroristi libici, iraniani e siriani si tenne a maggio - Dall'America tre mandati di cattura DAL NOSTRO CORRISPONDENTE WASHINGTON — Come nei giorni precedenti il bombardamento di Tripoli e Bengasi, gelido è il silenzio della Casa Bianca e del Dipartimento di Stato sugli eccidi di Karachi e di Istanbul. A nome di Reagan e di Shultz, 1 portavoce hanno espresso lo sdegno e il cordoglio americani: a Santa Barbara, dove il Presidente sta portando a termine le vacanze, Speakes ha condannato «il vile e spregevole* attentato del Jumbo, e a Washington Ammerman ha deplorato «la terribile perdita di vite* nella sinagoga. Ma nessuno ha collegato i due massacri alla Libia, alla Siria o all'Iran. Alle insistenti domande dei giornalisti, i portavoce hanno risposto che «per il momento l'amministrazione non è in grado di stabilire l'esistenza di un legame tra i terroristi e qualche Paese*. Ieri, il ministro della Giu¬ stizia ha spiccato un mandato di cattura contro tre dei dirottatori del Jumbo: non conoscendone 1 nomi, li ha chiamati con l'equivalente inglese di Tizio, Caio e Sempronio, cioè Joe Doe 1, Joe Doe 2 e Joe Doe 3. Certamente, nessuno si illude che le iniziative americane si fermino qui. Domani, tornati a Washington Reagan e il Congresso, si rafforzerà la pubblica richiesta di una punizione del colpevoli. Nel discorso radiofonico del sabato, il Presidente ha Ignorato la duplice tragedia, e parlato della droga nelle scuole. Il silenzio tuttavia è denso di minacce, Dietro la decisione politica di Reagan di sdrammatizzare i traumatici eventi ferve l'attività dei servizi segreti. Un'equipe è già partita per Karachi, un'altra per Istanbul, e contatti sono stati presi col governo israeliano e alcuni governi in Europa e in Medio Oriente. Ancora una volta, l'obiettivo Usa è di scoprire i mandanti dei due olocausti, e attaccarli poi a colpo sicuro. La superpotenza ha già gettato le basi di un'azione militare, dal Libano alla Libia, forse questa volta congiunta con Israele, o in appoggio a esso: caccia bombardieri sono pronti a levarsi in volo da una base in Inghilterra, e nel Mediterraneo incrocia la portaerei Forrestal, salpata l'altro Ieri da Napoli, con una squadra da combattimento. L'America è convinta che i massacri del Jumbo e della sinagoga siano stati coordinati, e un nuovo capitolo si sia aperto nella storia del terrorismo. In linea di principio, la decisione di compiere un gesto di forza, dopo le opportune consultazioni con gli alleati, al momento che sarà giudicato più adatto, è stata presa ieri, in una serie di consulta¬ zioni telefoniche tra il Presidente, Shultz, il ministro della Difesa, Weinberger, e il direttore del Consiglio di sicurezza nazionale, Poindexter. Il bersaglio dovrebbe essere individuato in fretta. L'amministrazione conta sulle informazioni che il Pakistan potrà estorcere ai dirottatori del Jumbo, su quelle che fornirà la Turchia e su altre che verranno raccolte nei circoli del terrorismo europeo e mediorientale. Nel segreto della Casa Bianca e del Dipartimento di Stato, nonostante la reticenza dei portavoce, il dito accusatore viene già puntato sui tre Stati che sponsorizzano la lotta contro Israele e gli Usa: appunto la Libia, la Siria e l'Iran, 1 leader della rivoluzione islamica. Secondo quanto ci ha riferito un consulente dell'amministrazione sul terrorismo, sono state già individuate due piste. La prima porta a una riunione in Svizzera, lo scorso maggio, dei capi di alcuni gruppi con base a Teheran, Damasco e Tripoli, in cui si costituì una sorta di santa alleanza tra sciiti e sunniti in Libano: il primo attentato comune sarebbe quello della sinagoga a Istanbul, La seconda pista conduce alla cosiddetta 'forza 17*, l'ex guardia del corpo del leader dell'Olp Arafat, spaccatasi in alcune fazioni, due delle quali capeggiate da Abul Abbas, l'autore del dirottamento della Achille Lauro, e da Abu Nidal, l'autore degli eccidi degli aeroporti di Roma e di Vienna. Tre terroristi della *forza 17», tra cui un inglese, uccisero tre israeliani a Larnaka a Cipro un anno fa: i dirottatori del Jumbo intendevano farli liberare. In seguito alle tre uccisioni, come Ennio Caretto (Continua a pagina 2 In ottava colonna)
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