Sul caso Sud Africa oggi i ministri degli Esteri Cee in Inghilterra di Fabio Galvano

Sul caso Sud Africa oggi i ministri degli Esteri Cee in Inghilterra Sul caso Sud Africa oggi i ministri degli Esteri Cee in Inghilterra La decisione formale il 15 a Bruxelles - Quasi certo il coordinamento con Washington DAL NOSTRO CORRISPONDENTE BRUXELLES — Il dirottamento di Karachi riporterà oggi l'attenzione dei ministri degli Esteri Cee, riuniti presso Londra nel primo appuntamento comunitario di rilievo dopo la pausa estiva, su un tema convulso e drammatico — il terrorismo internazionale — che nelle intenzioni di Bruxelles sarebbe dovuto restare in secondo piano. Il carattere informale della riunione di Cooperazione Politica, a Brocket Hall, esclude un rigido ordine del giorno; ma gli ultimi avvenimenti, che danno nuovo significato alla missione europea del generale Walters, avranno il potere di «rubare spazio» all'argomento principale, cioè le misure che la Cee intende adottare nei confronti del Sud Africa. Ieri a Bruxelles il ministro degli Esteri belga, Leo Tindemans, ha categoricamente escluso che tra oggi e domani i Dodici possano varare le nuove misure contro Pretoria. Ma ciò non esclude — e anzi lo si dà per certo in ambienti diplomatici di Bruxelles — che a Brocket Hall 1 ministri degli Esteri possano mettere a punto le misure supplementari indicate a fine giugno al vertice europeo dell'Aia, in vista di una loro adozione formale il 15 e 16 settembre, al Consiglio Esteri che è in programma a Bruxelles e che è privo di qualsiasi etichetta d'informalità. «// termine di fine settembre che il vertice europeo aveva dato al ministro degli Esteri britannico Howe per la sua missione esplorativa — ha detto ieri Tindemans — non è ancora scaduto-, A Brocket Hall, egli ha aqggiunto, sarà ascoltata la relazione di Sir Geoffrey; ed è proprio il segno negativo delle sue due missioni del mese scorso in Sud Africa a eliminare ogni remora verso misure più severe contro Pretoria. Finora la Gran Bretagna, e in minor misura la Germania e 11 Portogallo, si erano opposti all'automatismo delle sanzioni; ma oggi tale passo ap¬ pare inevitabile. Negli incontri preparatori alla riunione dei ministri, a livello di direttori politici, questa nuova disponibilità è. emersa — secondo quanto affermano fonti diplomatiche della Comunità — con discreta chiarezza. L'annuncio del viaggio che Howe intraprenderà martedì a Washington sembra confermare che, sbloccate le perplessità interne, la Cee ha già deciso di attuare la seconda fase del suo intervento: di coordinare con gli Stati Uniti, cioè, le misure di imminente adozione, per un annuncio contemporaneo (o perlomeno su linee analoghe) il 15 o 16 settembre. All'Aia, al vertice di giugno, i leader della Cee si erano dati tre mesi di tempo per indurre il governo di Pretoria ad avviare lo smantellamela to dell'apartheid. E avevano precisato quali misure sarebbero state adottate qualora ogni sforzo diplomatico si fosse dimostrato vano: blocco degli investimenti in Sud Africa, embargo all'import da quel Paese di carbone, ferro, acciaio e monete d'oro. E' un'azione che potrebbe costare, a Pretoria, quasi tremila miliardi di lire l'anno Mentre la riluttanza di Londra, Bonn e Lisbona sembra essersi attenuata, la spinta da parte degli altri Paesi del la Comunità si è semmai accentuata. Inaugurando oggi la serie delle riunioni su suolo britannico nell'ambito della presidenza di turno, Londra ha optato per un riserbo — non è neppure previsto un centro stampa — superiore alla consuetudine. Ciò è ben comprensibile, se si considera la delicata situazione della Gran Bretagna, presa fra l'incudine dei suoi legami storici con il Sud Africa e 11 martello del suo ruolo comunitario; con il pericolo, inoltre, che il dirottamento di Karachi getti altre ombre sulla sempre difficile Coope razione politica fra 1 Dodici che fino a dicembre spetta a lei coordinare. Fabio Galvano

Persone citate: Howe, Leo Tindemans