L'America alla tv impietrita

L'America alla tv, impietrita Cronaca in diretta della strage e tanta rabbia nel «giorno più lungo» L'America alla tv, impietrita L'annuncio della sparatoria alle 13.30 (le 19.30 ora italiana) dalla Cbs - Due minuti dopo l'Associate*! Press: «Gente terrorizzata, sanguinante, salta giù dall'aereo... ci sono molte donne e bambini» - Casa Bianca, Pentagono, Dipartimento di Stato hanno eluso gli «anchormen» seconda, forse più micidiale, quando i commandos pakistani sono entrati nell'aereo-. In collegamento con Karachi; la Cnn ha ascoltato Sanai Kuressi, direttore dell'agenzia di stampa pakistana. Questi ha sostenuto che la carneficina ha avuto luogo quando i commando sono andati all'assalto. .Non è chiaro come si siano svolti esattamente gli eventi» ha detto Kuressi. 'Forse i terroristi hanno preso a sparare all'avvicinarsi dei nostri sol¬ dati. Forse questi ultimi avevano già lanciato granate, e la gente, cercando la salvezza, ha spalancato il portello-. La Cnn ha però raccolto la dichiarazione di un passeggero di Washington che ha contraddetto il giornalista: «Ci hanno sparato addosso senza che nessuno li affrontasse... c'è stato un tentativo di fuga... mi è sembrato di sentire uno scoppio, non so di che cosa si trattasse... è scoppiato l'inferno, è stato un olocausto-. Alle 14, a New York, al quartiere generale della Pan Am, i portavoce hanno ipotizzato che il massacro sia avvenuto in reazione alla fuga. La Associated Press ha identificato il passeggero di Washington: Hussain Shaffi, di origine pakistana. «Ha raccontato di bambini che piangevano, di donne in preda ad attacchi di isterismo-. L'agenzia di stampa ha precisato che i commando avevano catturato -almeno uno dei dirottatori-. -Lo hanno portato via dall'aereo, gridava "Sono un palestinese, vengo dal Libano"». La Cnn ha aggiunto che un secondo terrorista è stato portato via «in automobilecircondato da soldati armati fino ai denti-. -Non si sa ancora- ha concluso «se il jumbo è in possesso dei commando pakistani, se è stato sgombrato, quanti sono i vivi e quanti i morti-. Sono trascorsi quasi tre quarti d'ora prima che le televisioni americane potessero riscostruire approssimativamente la sgiagura. Da Karachi, il direttore dell'agen¬ zia di stampa pakistana Kuressi ha tracciato questo quadro: -A bordo del Boeing si sarebbe rotto l'apparato elettrico... qui era notte... i dirottatori si sono creduti attaccati, hanno visto che i passeggeri cercavano di scappare... hanno lanciato bombe e fatto fuoco... i nostri soldati hanno sentito tutto e sono scattati... è scoppiata una sanguinosa battaglia-. Il giornalista ha calcolato i morti e i feriti in un centinaio circa, -alcuni portati all'ospedale generale, altri a quello inglese-. Dei quattro dirottatori -uno è morto nella seconda sparatoria, l'altro è disperso... uno dei due catturati era in possesso di un passaporto del Bahrein-. Kuressi ha assicurato che la situazione era sotto controllo, nessuno rimaneva più sul Jumbo. «Afa occorreranno ancora alcune ore- ha concluso «per trarre un bilancio preciso-. Poco più tardi, l'agenzia di stampa britannica Reuters ha diramato la notizia che il quarto terrorista era tra i feriti. Al Dipartimento di Stato, dove la Task Force era in funzione dalla notte precedente, il telefono squillava senza interruzione: parenti e amici dei passeggeri chiedevano informazioni. Da' parte della Casa Bianca, continuava il silenzio. L'America riviveva l'incubo già sperimentato tante volte dei dirottamenti: ma questa volta all'idignazione si sommava il terrore, c una rabbia cieca che potrebbe imporre a Reagan spietate ritorsioni. e. c. Karachi. Il Jumbo della Pan Am, volo PA073 sequestrato dal commando, parcheggiato in fondo alla pista dell'aeroporto (Ap)

Persone citate: Hussain Shaffi, Reagan

Luoghi citati: America, Bahrein, Libano, New York, Washington