Pertini «E' vero volevano farmi la pelle»

Peritoti «E9 vero, volevano fami la pelle» Perché la notizia fu taciuta? «Non potevamo dichiarare guerra alla Libia» Peritoti «E9 vero, volevano fami la pelle» DAL NOSTRO INVIATO SELVA DI VAL GARDENA — .Si, è tutto vero: i sicari del colonnello Gheddafi volevano proprio farmi la pelle...*. Per Sandro Pertini. nonostante i titoloni dei quotidiani, quella di ieri è stata una bella giornata. Sole che scalda anche quassù, ai duemila metri del rifugio «Panorama», un buon grappino dopo la braciola, poche parole per commentare un pericolo scampato nel gennaio 1982 e già scordato. « Perché non si è saputo prima? E che bisogno c'era di dirlo subito agli italiani? — quasi s'offende Pertini — Mica potevamo dichiarare guerra alla Libial: Bizzoso come sempre il nostro ex Presidente della Repubblica. Schietto quando batte il colonnello Giancarlo Maffei a scopa, alla bella però: .Ho vinto!*. Felice quando la sposina di Cagliari gli chiede di mettersi in posa per la foto ricordo. Elegantissimo: giacchetta di velluto beige, la camicia a scacchi, la coppollna bianca. *Il pericolo c'è stato davvero — dice nella hall dell'hotel "Laurin", a metà pomeriggio —. Ma grazie ai nostri servizi di sicurezza, una volta presi e subito rispediti in Libia i due sicari, quel pericolo è passato*. Presidente, ci può dire come venne a saperlo? -Ma certo, me lo dissero subito*. Chi, il presidente dei Consiglio? mNo, un colonnello dei carabinieri, e non ne faccio il nome perché anche lui ha diritto alla sicurezza*. E' vero che cambiò abitudini, che da allora ha rinunciato al tavolino del caffè Rosati in piazza del Popolo a Roma? .No, no, non è vero. Le misure di sicurezza le hanno sempre decise al Quirinale, ma io da Rosati ci sono sempre andato e ci vado anche adesso*. Sandro Pertini, da quando non è più Presidente della Repubblica, tenta di vivere come un qualunque signore che sta per giungere ai novant'anni. Tentativo difficilissimo per un tipo come lui. Carla Voltolina, la moglie che detesta la montagna e lo attende in albergo ciondolando in una tutina azzurra, se lo coccola con lo sguardo. Davanti all'hotel «Laurin» c'è sempre qualcuno che lo aspetta. Il segnale, quando Pertini e in arrivo, viene da Rex, magnifico pastore tedesco che ha l'onore di essere ammesso al tavolo dei signori della camera 44, i signori Pertini. Accanto a Rex, mentre Sandro Pertini alle cinque della sera si dedica al cappuccino, riprende la conversazione. La signora Carla ci aveva appena raccontato di altre minacce a Pertini presidente della Repubblica. Lettere e pallottole, un paio di pacchettini dal contenuto indubbio. Presidente, oltre ai due 'Si¬ cari del Colonnello* ha ricevuto altri segnali di pericolo? .No, che mi risulti quello è stato l'unico*, è la risposta secca. .Ma lui — aggiunge a voce bassa la signora Carla — ha sempre detto che se uno ti vuol far fuori non te lo fa sapere prima. T'ammazza e basta*. Presidente, lei ha saputo come i nostri servizi di sicurezza hanno individuato i due libici che volevano attentare alla sua persona? .Non me l'hanno detto e io non l'ho chiesto*. Si sarà domandato come mai avessero deciso di colpire proprio lei...? .Non ne ho proprio idea, domandatelo al colonnello Gheddafi!*. Scusi. presidente: ma perché, al colonnello Gheddafi. non lo domanda lei? .E cosa dovrei chiedere a quello! Per me, passato il pericolo, è finito tutto. Io non ho niente da chiedergli!*. Con questa notizia arrivata fin quassù, la vacanza di Pertini un tantino è rimasta turbata. .Peccato — commenta Tommaso Giorgi, proprietario del "Laurin" — quando è arrivato, ai primi di agosto, era stanco. Ora sta benone, a parte un mal di denti che lo disturba*. E Pertini. più che dal colonnello Gheddafi. sembra disturbato proprio da questo noioso fastidio. La vacanza è sul finire, lunedi Pertini torna a Roma. E tornerà, per puntiglio oltre che per consuetudine, al caffè Rosati di piazza del Popolo. Il Colonnello? Quassù, l'unico colonnello che enti è il colonnello Maffei, quello che perde a scopa. «Libici? Ne ho conosciuti tanti — dice la signora Carla —. Andavo da un massaggiatore e li era pieno di libici. Pensavo: e se mi fotografano? E se vogliono far qualcosa a Sandro? Ma non è successo niente...*. .E io sto benone*, conclude Pertini. Giovanni Cerniti

Luoghi citati: Cagliari, Libia, Roma, Selva Di Val Gardena