Hinault: « Vìncere e poi ritirarsi»

Hinault: « Vìncere e poi ritirarsi» A due giorni dal mondiale abile conferenza stampa dell'anziano asso francese Hinault: « Vìncere e poi ritirarsi» DAL NOSTRO INVIATO COLORADO SPRINGS — Ci hanno già sconfitti in una gara per la conquista dell'America. Bernard Hinault ha tenuto, formalmente con la Nazionale di Francia, una conferenza stampa quasi tutta sua, nella quale c'è stata ressa nonostante che non promettesse nessuna abbuffata. LeMond farà adesso lo stesso, e avrà lo stesso successo. Noi non ci abbiamo pensato: eppure Maser avrebbe funzionato, casomai con seduzione di parmigiano e vino rosso da lanciare, da rilanciare (oppure la novità: press conference di Colagè, però con aragoste). Fra l'altro la stampa internazionale non avrebbe chiesto a Maser dei suoi gravi problemi con Baronchelli, come invece facciamo noi cattivarli. Cosi come i nostri giornali, quelli statunitensi adesso parlano di Hinault. Che a trentadue anni, all'ultima gara vera — la cerimonia del ritiro il 9 novembre, con un ciclocross vicino a Quessoy, il paese dove ha casa e terre — si prende i favori di Maser nel pronostico e sembra comandare a tante marionette, compreso LeMond (la giusta grafia del suo cognome è qui ripristinata felicemente, e ci dà ragione). Hinault ha citato un solo italiano, Argenttn, per il successo finale: perché come lui ha disputato la *Coors Classica infliggendosi oltre un mese d'America e tanti giorni di quota e perché ha temperamento vero/Ha messo avanti se stesso: «Vincere la maglia iridata, portarla pochi giorni, lasciare, primo nel mondo a farlo, il ciclismo da campione in carica, inguaiare la federazione internazionale lasciandola senza campione, visto che difende la lotteria della prova unica: mi piacerebbe proprio». Poi tanta America, da businessman. Ha parlato quasi sempre luì, anche se c'erano Anquetil direttore tecnico e Fignon e un certe Pensee, con i capelli pierinporcospineschi, giovane d'avvenire, che ha detto: «Io Invece sono arrivato qui da poche ore, come Kelly e Da Silva, e magari vinco». £ ci ha fatto venire in mente Visentin!; «Che bello se, con tutte queste storie della quota, vincesse uno arrivato da poco, e con grande femmina al seguito». In squadra Hinault avrà Vigneron, Berard e Bernard della sua marca, la Vie Claire, che è anche quella di LeMond e altri statunitensi, nonché di canadesi e svizzeri e danesi. Cosa farà Hinault se LeMond andrà in fuga? «Né io né i miei lo inseguiremo, siamo professionisti di un lungo contratto, non burattini di un giorno». Cosa farà LeMond se Hinault andrà in fuga? «Non mi inseguirà». C'era Fignon, gli abbiamo chiesto se la cosa gli piace: «La capisco. Comunque io e Hinault ci siamo parlati, il campionato del mondo non è soltanto LeMond, la Francia ha una sua tattica, io aluterò lui e lui aiuterà me». Hinault ha confermato, da padrone. Anquetil ha così risposto alla domanda su cosa ci sta a fare il direttore tecnico, se esistono certe premesse: «Sono l'uomo di un giorno, posso dare consigli, capisco il professionismo e le sue esigenze. Se LeMond è in fuga mica posso ordinare al miei della Vie Claire di inseguirlo. Mi basta che Hinault non corra specificatamente a prò di LeMond: se non corre per lui, in un certo senso gli corre contro». Hinault — che comunque si è ritirato negli ultimi tre mondiali a cui ha partecipato — si è proclamato «mal cosi in condizione». Ha suggerito come sorpresa il messicano Alcalà, come pronosticando logico l'olandese Van der Poel. Ha preso e tenuto a lungo il pallino del MundiaL. Ora lo passerà a LeMond, i due sono attori splendidi. «Un giorno amici, uno nemici — ha riso Hinault — e ora diciamo il vero, ora il falso. Conta che vi divertiate». Antipaticissimo e magnifico. Voglia matta di vederlo battuto, ma anche di applaudirlo vincitore. Per lui il percorso sempre sopra i 2000 è duro, la corsa sarà terribile. Per Fignon il percorso è facile, la corsa però sarà tesa. Per noi il percorso è magnifico di panorami, prati, strada bella e larga, contorno di edifici (l'Accademia aeronautica) e cadetti: ma è sema un'impennata da scatto. Forse bisognerà aspettare, su km 261,8 di corsa, gli ultimi due giri su diciassette (il circuito è di 15,400), e lo scattino sulla salitina a neanche 500 metri dall'arrivo. A parte l'evocazione di Argenttn, Hinault ha lasciato in pace i nostri. Lo facciamo volentieri anche noi. Ci sono un giorno ed un giornale di tempo per presentare la squadra e il tracciato, fare con Martini il gioco delle tattiche, fingendo che il ciclismo sia domabile a tavolino. Vi risparmiamo interviste vacue, segnaliamo la nascente allean¬ za Argenttn-Moser. Si sono allenati bene, la quota ha smesso di essere un incubo, oggi sapranno tutto sui premi. E hanno così voglia di tornare a casetta che magari domani pedaleranno in fretta, come se l'aereo fosse pronto al traguardo, anziché il mattino dopo all'aeroporto. g. p. o.

Luoghi citati: America, Colorado, Francia, Maser