Lo spettacolo s'è fatto bello di Marina Cassi

Lo spettacolo s'è fatto bella Maquillage estivo e ristrutturazioni hanno cambiato volto a molti locali Lo spettacolo s'è fatto bella Nel settore cinematografico-Teatrale la prossima apertura dell'Adua conferma la felice intuizione delle multisale, mentre i nuovi arredi hanno restituito al Regio il suo antico splendore - L'Auditorium Rai, reso sicuro e confortevole, dispone ora di 200 posti in più - All'Alfieri sono state sostituite le poltrone, al Nuovo la vetrata d'ingresso - Per il Conservatorio ancora due anni di lavoro Si alza 11 sipario sul mondo dello spettacolo. I mesi estivi sono stati utilizzati per sostanziali lavori di messa a norma di esercizi vecchi o per operazioni di maquillage e regalano alla città qualche sorpresa piacevole accanto, purtroppo, al permanere di ombre e ritardi. Torino ha manifestato, dal tragico febbraio dello Statuto, una notevole capacità imprenditoriale che ha puntato, ad esempio nel campo del cinema, sulla felice intuizione delle multisale (è la città leader nel Paese), accompagnata a una politica dei prezzi che ha consentito nell'arco di due anni di registrare un incremento del 25 per cento nelle presenze degli spettatori. CINEMA — La novità di spicco nel campo cinematografico-teatrale è la prossima apertura del cinema-teatro Adua, chiuso dall'84 per ragioni di sicurezza e ristrutturato con una spesa di un miliardo e duecento milioni da Lorenzo Ventavoli. L'Adua propone due sale, una da 400 posti e un'altra da 200, entrambe con palco scenico. Il vecchio locale svolgerà una duplice funzione: sede stabile del Gruppo della Rocca e cinema. Alla riapertura, prevista per no vembre, l'edificio offrirà un volto totalmente nuovo: facciata nei toni dal giallo all'ocra, interni ocra e testa di moro con poltrone super avvolgenti come quelle del Piccolo Eliseo. SI sono anche iniziati i lavori nell'ex Augustus, che diventerà la multisala San Carlo 1 e 2, mentre è pronto il progetto per la trasformazione, sempre in multisala, del Nazionale. REGIO — Un miliardo e 400 milioni sono serviti per rendere al Teatro Regio il suo antico splendore; per fine mese saranno ultimati i pesanti lavori di rinnovo delle moquette del pavimenti e delle pareti che, in materiale omologato alle norme di sicurezza, riprende il tradizionale rosso puntinato in blu. Sono state inoltre revisionate le poltrone e controllati i parapetti. L'affascinante nuvola, il lampadario a lame di cristallo, che dalla costruzione del teatro non era stata revisionata, è stata smontata e ripulita pezzo a pezzo. AUDITORIUM — Massic¬ ci anche gli interventi nella sede dell'Auditorium Rai, i cui posti erano scesl dagli originari 1500 a circa 1100 per ragioni di sicurezza. I lavori (del costo di oltre due miliardi) hanno consentito di recuperare 200 posti dislocando le poltrone in modo più avvolgente e più soddisfacente per il pubblico e ricavando spazi appositi per le riprese televisive. Il progetto di ristrutturazione ha fedelmente ricalcato l'originale dell'architetto Molino sia nella forma delle poltrone sia nelle stoffe (viola per le pareti e rosso-oro per le poltrone) i cui ritagli sono stati ritrovati nell'archivio Rai. Ora l'Auditorium è perfettamente a norma con una porta di sicurezza ogni 70 spettatori e con due scale esterne, pronto per l'appuntamento con il pubblico TEATRI — Anche il Teatro Gianduja, che aveva riaperto i battenti In primavera, riserva una seppur piccola sorpresa: ai primi di ottobre sarà aperto un laboratorio di marionettistica. Al Nuovo è stata, invece, rifatta la vetrata sovrastante la pensilina di ingresso; per ospitare il Tokyo Ballet, il 27 settembre, è annunciata una novità riguardante l'In¬ gresso, sulla quale il direttore Mesturino non si lascia sfuggire alcuna anteprima. Manutenzione anche al Carignano, dove però continua a rimanere allo stato di progetto (costerebbe circa due miliardi) il ripristino del loggione e della sala sottostinte la platea, il cui uso è impedito da ragioni di sicurezza. Il pubblico dell'Alfieri, infine, troverà alla riapertura della stagione poltrone nuove, più comode, sempre del tradizionale rosso cupo. LE OMBRE — Nel panorama positivo di novità si inseriscono, purtroppo, alcune situazioni che stentano a trovare soluzione. La piaga più dolorosa è senza dubbio quella del Conservatorio, inagibile dall'84, dove fervono i lavori per la messa a norma: l'antica, prestigiosa sala sarà pronta, però, soltanto nell'88. Ancora chiuso anche il Piccolo Regio, per la cui ristrutturazione occorre oltre un miliardo, e che sarà forse restituito al pubblico nell'87. Disperatamente lontana una soluzione per il Gobetti, per il cui adattamento alle norme di sicurezza è necessario l'acquisto dello stabile adiacente. Per il Teatro Erba, chiuso da tre anni, è pronto il progetto (costo 800 milioni) per la trasformazione in una sala polivalente di teatro d'essai con annesso ristorante. E qualche speranza si nutre anche per 11 Teatro die Masnà e Teatro Fregoli chiuso dall'83 (vi funziona solo la scuola di musica e danza). Se ne stanno occupando Comune e Regione; la messa a norma e il recupero di 300 posti costerebbero circa 800 milioni. Marina Cassi I lavori per la ristnjtturazione del palcoscenico del Teatro Adua sono quasi ultimati

Persone citate: Ballet, Gobetti, Lorenzo Ventavoli, Mesturino

Luoghi citati: Tokyo, Torino