Quelle auto risparmiose non vanno più

Quelle auto risparmiose non vanno più Le versioni «Energy Saving» superate dai tempi, ma resta un patrimonio tecnologico Quelle auto risparmiose non vanno più La Volkswagen aveva puntato sulla «Formula E», con rapporti al cambio più lunghi; l'Alfa Romeo aveva scelto la strada della «parzializzazione» del motore, nel quale à richiesta funzionavano solo tre cilindri su sei. La Fiat aveva adottato la formula «Energy Saving», un concentrato di elettronica che consentiva ampi risparmi di carburante senza penalizzare le prestazioni. Nate all'inizio degli Anni 80 sull'onda della crisi petrolifera e del carodollaro, le auto a risparmio di energia hanno però avuto una breve e infelice stagione: inesorabilmente stanno scomparendo una alla volta dai listini delle Case, cancellate dal nuovo ottimismo economico e dall'incomprensione degli utenti. Oli automobilisti, in effetti, non le hanno mai molto amate. 'Soprattutto — dicono alla Fiat, che ha decretato recentemente la scomparsa delle versioni Energy Saving della Uno e della Regata — in molti casi non hanno imparato ad usarle. Se si vogliono ridurre i consumi, bisogna non solo avere un'auto adatta, ma non si deve guidarla come una Ferrari*. Molti utenti non hanno infatti trattato le «ES» con la dolcezza che richiede un motore votato al risparmio. E In questi casi 1 risultati finali, al momento di tornare dal benzinaio, non sono stati entusiasmanti: non tali, comunque, da giustificare il maggior prezzo iniziale (ebrea un milione in più rispetto al modello base). Eppure, se usati con gentilezza, questi modelli erano capaci di prestazioni davvero Interessanti: un piede dolce poteva arrivare fuori città ai 17-18 km/litro (oltre 700 km con un pieno) sulla Regata «ES» e a percorrenze ancora maggiori sulla Uno. Nel listino Fiat è sopravvissuta, per ora, solo la Ritmo «ES», Il primo dei modelli a risparmio energetico lanciato dalla Casa torinese. Dopo una crisi di vendite culminata nell'84 con pochi esemplari prodotti la curva delle consegne di questa vettura si è ripresa abbastanza da evitare un'Immeritata fine. Ma la delusione maggiore è arrivata dalla Regata «ES». Con lei è scomparso anche il «Citymatic», uno dei dispositivi più intelligenti mai montati su una automobile: spegneva il motore durante le soste brevi, al semafori o nelle code dovute al traffico, e consentiva di riaccenderlo premendo semplicemente la frizione. Se ne venisse reso obbligatorio l'uso su tutte le auto, il «Citymatic» permetterebbe da solo un notevole risparmio energetico globale e ridurrebbe drasticamente il livello di inquinamento dell'aria nelle grandi città. Eppure, inspiegabilmente, gli automobilisti non lo hanno gradito. Molti lo disinnestavano (soprattutto le donne) nell'inconscio timore di restare bloccati in una coda di auto strombazzanti. Ma alla fine prematura di questi modelli ha forse contribuito anche il mito di un'automobile che, superati i tempi difficili, deve tornare a essere -grintosa, veloce e scattantee deve consumare poco senza dichiarare con esplicita modestia la sua vocazione al risparmio. Ma in ogni caso l'esperienza di queste vetture non è andata perduta: sono servite da laboratorio per innovazioni tecniche importanti, che adesso sono Installate di serie su molti modelli di punta. A parie il C'tvinatic, l'elettronica delia Regaoa «ES» è finita a* esempio sulla nuova Regata 100, Vittorio Sabadin TRE ANNI IN ITALIA 40.000 E $ 20,000 10.000-f UNO ES RITMO ES REOATAE3 ^ + 1983 1984 1985

Persone citate: Vittorio Sabadin

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