E' il momento della «Allantè»

E9 il momento della «Aliante» Tra poche settimane il làncio del superbo modello nato dall'accordo tra la General Motors e la Pininfarina E9 il momento della «Aliante» Spider biposto con motore 8 cilindri di quattro litri - In sei anni 48 mila esemplari - Il complesso sistema di produzione tra Tc?ino e Detroit L'-operazione Aliante- sta arrivando al momento finale. Tra due settimane la vettura, frutto dell'accordo tra la General Motors e la Pininfarina, sarà ufficialmente presentata in Europa dopo un primo -lancio* negli Usa e agli inizi di ottobre diventerà operativo il ponte aereo di 5000 km tra Torino e Detroit per la spedizione delle carrozzerie. La Cadillac -Aliante- deve ancora scendere in strada ma è già famosa. Non c'è da stupirsene, visto il prestigio dei due partners (il colosso americano e la più celebre carrozzerìa italiana), le caratteristiclie della vettura (un cabriolet di superlusso a due porte e due posti con motore anteriore trasversale) e le dimensioni dell'accordo (48.000 esemplari in sei anni). •E' una vettura — dicono con orgoglio in Pininfarina — che nasce all'insegna della qualità. Per essa abbiamo scelto il meglio del meglio». Val la pena di ricordare die questa -sportiva- destinata soprattutto al pubblico americano è stata sviluppata insieme dalla General Motors e dalla Pininfarina per rispondere alla sfida scatenata sul mercato Usa da Case come la Mercedes, la Jaguar, la Porsche e, perché no?, la Ferrari. Dagli Stati Uniti sono Inviati a Torino l'elettronica (che, guarda caso, è di origine giapponese), le parti meceanicìte e il pianale, derivato da quello della Cadillac -Eldorato-. Le prime lavorazioni (stampaggio, assemblaggio, verniciatura) avvengono nello stabilimento Pininfarina di Grugliasco, dove nasce la scocca, che viene quindi spostata nel nuovo stabilimento di S. Giorgio Canavese. Qui la -Aliante- viene rifinita, pronta per essere trasportata al vicino aeroporto di Caselle. Plance, proiettori, sedili, componenti vari arrivano dall'Italia e dall'Europa, sempre all'insegna del -meglio- (i sedili, ad esempio, sono tedeschi). A S. Giorgio (200 mila metri quadri, di cui 20 mila coperti, ampie prospettive di sviluppo) lavorano 250 persone. Personale specializzato, che opera su 35 carrozzerìe al giorno. La linea funziona da alcuni mesi: vi sono già stati approntati una cinquantina di modelli di preserie. Un lavoro che è basato su un'alta specializzazione e su una raffinata artigiano :à. Le vetture — 8000 ai/, ino — sono prive di motore e ruote: saranno completate presso il Detroit-Hamtramck Assembli/ Center. • La mancanza delle ruote — spiegano in Pininfarina — può sembrare un particolare di poco conto. In realtà, siamo stati costretti a ideare nuovi metodi di spostamento. basati sull'impiego di un complesso meccanismo di rulli». Rulli motorizzati per spostare le carrozzerie sui camion e, quindi, sui Jumbo che al ritmo di tre voli alla settimana porteranno le -Aliante, in A merica. La vettura è un cabriolet di linea raffinata e — come dire? — ricca insieme. Una macchina di gusto europeo che un hard-top (un tettuccio in alluminio a scomparsa che pesa solo 26 kg) trasforma in un elegante coupé. Interni di lusso in cuoio, una miriade di di¬ spositivi elettronici. Ed elettronica è anche la strumentazione della plancia. Motore otto cilindri, sospensioni a ruote indipendenti, trasmissione automatica a 4 rapporti, freni a disco con sistema antibloccaggio Abs della Bosch. Carrozzeria parte in acciaio e parte in lega leggera, telaietti supplementari anteriore e posteriore. Il propulsore è un -8V- a iniezione di 4087 ce con una potenza di 170 CV. Rappresenta una evoluzione di quello usato sulla Cadillac -Eldo¬ rado-. Dovrebbe essere morbido, elastico, particolarmente silenzioso. E in grado di spingere la -Aliante-, che non è certo una vettura leggera (pesa oltre 1500 kg), a 200 km/h. Il progetto di questa superba -sportiva- disegnata dalla Pinifarìna risale al 1982. La General Motors scelse per la -Aliante-, die porta — non dimentichiamolo — il marchio della Cadillac, quello di maggior prestigio della Casa di Detroit, la società torinese per una serie di precise ragioni: validità del nome, capacità produttiva, flessibilità dell'azienda. E non se n 'è certo pentita. «Hanno fatto un lavoro meraviglioso» ebbe a dire qualche tempo fa il presidente del colosso Usa. Tra l'altro, la Pinifarìna ha investito nel!'-operazione Aliante- (stabilimento di S. Giorgio e impianto di verniciatura di Grugliasco, die naturalmente viene utilizzato anche per altri modelli) una cinquantina di miliardi. Un concreto segno di fiducia in se stessi e nell'automobile. Michele Fenu I .a «Aliante» della GM in versione cabriolet: uno splendido esempio dello stile Pininfarina Kcco la Cadillac «Aliante» in versione chiusa: il tettuccio in alluminio pesa soltanto 26 kg ed è del tipo a scomparsa. La vettura, disegnata dalla Pinilarina, ha un coefficiente aerodinamico di 0.34. Sarà commercializzata negli Usa in quattro colori (argento, oro e ruggine metallizzati, bianco perla)

Persone citate: Giorgio Canavese, Michele Fenu, Pininfarina