L'autunno caldo di Schimberni di Valeria Sacchi

L'autunno caldo di Schimberni MONTEDISON Una ragnatela di polemiche su Fondiaria e Fermenta L'autunno caldo di Schimberni Si parla di nuovi «colpi finanziari» - Alla Borsa di Stoccolma £1 Sayed accusato di aver fornito informazioni false MILANO — La ragnatela di polemiche intorno alla Montedlson, che secondo le aspettative doveva essere sciolta dalle esaurienti risposte che il suo presidente Mario Schimberni avrebbe dato in assemblea, si infittisce ogni giorno di più. Ad alimentarla, contribuiscono due vicende: quella della Fondiaria è quella della Fermenta. Sul fronte Fondiaria, ieri sia il presidente della compagnia, Michele CastelnuovoTedesco, sia Enrico Peccl, autorevole azionista del •gruppo fiorentino» hanno smentito categoricamente di aver mai progettato o tentato scalate alla società attraverso acquisto di quote, un'ipotesi che il presidente Schimberni aveva ventilato parlando agli azionisti per giustificare il proprio operato, e che aveva trovato eco e dettagli su alcuni giornali. Sul fronte svedese, invece, i grattacapi nascono dalla natura avventurosa e tortuosa del padrone di Fermenta, Refaat El Sayed, un uomo che ama confondere le acque. Se dunque sul terreno scandinavo, Montedlson gioca in difesa, sulla trincea Fondiaria appare Invece de< cisa a giocare una guerra d'attacco. L'operazione Fondiaria, infatti, ha suscitato nell'ultimo mese molte e dif fuse perplessità. Non tanto per il fatto che Montedlson avesse acquistato un pacco del 12%, quanto per il prezzo pagato (740 miliardi) che, a conti fatti, risultava quasi il doppio rispetto al costo del rastrellamento dei titoli. Incalzato da questi sospet ti, che aveva definito * fantascientifici*, Schimberni nella assemblea di martedì aveva lanciato un avvertimento, la sciando capire che questo 12% era stato preso da Mori tedison per mettere sé e Fondiaria al riparo da sorprese, testualmente per -evitare possibili turbamenti ad opera di tersi*. Di qui le illazioni che hanno finito per appun tarsi sui vertici della società fiorentina, accusati di aver loro per primi pensato a precostituirsi pacchi alleati .con-. tro Foro Bonaparte, con la complicità del consigliere di Mediobanca (che è anche consigliere di Fondiaria) Vincenzo Marenghi. In una dichiarazione, ieri pomeriggio Castelnuovo-Tedesco ha detto: -In relazione all'articolo dal titolo 'Intrighi e tradimenti per scalare Fondiaria, così Schimberni ha vinto', intendo precisare che tutti i titoti della Fondiaria Assicurazioni Spa, appartenenti ai partecipanti al sindacato di controllo della società sono tuttora depositati presso la compagnia a Firenze. Inoltre, nessuna operazione di acquisto o vendita di titoli è avvenuta dal dicembre 1984 ad opera dei membri fiorentini del sindacato. Infine nego ogni fondatezza alle intenzioni e azioni che mi sono state attribuite e che contrastano con il mio ruolo istituzionale di presidente della società e del sindacato di controllo*. Ad appoggiare Castelnuovo e a nome del gruppo toscano (Pecci.. Marchi, Rimbotti, Ferragamo) che insieme ad alcune Casse locali controlla circa il 10% di Fondiaria, è intervenuto Peccl affermando -Né io né gli altri azionisti fiorentini appartenenti al sindacato di controllo abbiamo ceduto quote azionarie sindacate, o acquistato altre quote in aggiunta a queste. Ciò in forza di un patto d'onore rinnovato lo scorso anno con gli altri partner del sindacato che., per quanto ci riguarda, abbiamo sempre inteso rispettare: Ma voci e Ipotesi a proposito di Fondiaria non corrono solo sulle linee telefoniche: esse si insinuano quotidianamente nel parterre di piazza Affari, indicando nomi di operatori come presunti prescalatori o postscalatori. Il risultato di questa campagna è che il titolo Montedison è in continua discesa, e questo nonostante altre «indiscrezioni» diano per imminenti nuovi colpi clamorosi che i vertici di Foro Bonaparte starebbero per mettere a segno. Intanto accertamenti valutari sarebbero in corso presso 1 due istituti, Banca Rasini e Credito Italiano, depositari del 12% di Fondiaria rastrellato dall'estero. Nel frattempo, alla Borsa di Stoccolma, il gruppo Fermenta è stato accusato di aver diffuso informazioni false sulle tratattive per un accordo con Montedlson e sulla vendita del 32% a gruppi svedesi. E' risultato infatti che solo uno degli investitori, la finanziaria Procordia, ha pagato il prezzo di 200 corone svedesi a titolo, mentre con gli altri due gruppi sarebbe stato pattuito un prezzo decisamente inferiore, con l'intesa che i titoli avrebbero potuto essere rivenduti a valori più alti a Montedison. Come risultato, il presidente di Fermenta, Gosta Bystedt, che nei giorni precedenti aveva caldeggiato la conclusione dell'accordo con Montedlson, ha preso le distanze dal El Sayed dichiarando di «non avere potere su di lui* e di essere deciso a dimettersi se «te sue azioni danneggiassero ■Fermenta*.'*- .,. Valeria Sacchi Mario Schimberni

Luoghi citati: Firenze, Milano, Stoccolma