Viterbo, strage sfiorata

Viterbo, strage sfiorata la «macchina di S. Rosa» stava cadendo sulla folla Viterbo, strage sfiorata I cento facchini non reggevano al peso - In piazza c'erano 30 mila persone VITERBO — La «macchina di Santa Rosa», alta 33 metri e pesante circa 50 quintali, ha rischiato di cadere sulla folla, mercoledì sera, mentre veniva trasportata nelle vie di Viterbo. La «macchina» — che quest'anno è stata costruita in un nuovo modello — era ormai giunta sul sagrato del tempio dedicato alla patrona viterbese, dopo aver percorso l'ultimo tratto in forte salita a passo di corsa. I cento facchini che la trasportano sulle spalle (l'antica tradizione vuole ricordare il trasporto delle spoglie delia Santa, patrona della città, a Viterbo) dovevano solamente far compiere all'imponente costruzione un mezzo giro su se stessa per deporla definitivamente sui cavalietti. Improvvisamente 1 portatori che si trovavano nelle file di destra hanno ceduto e la macchina si è paurosamente inclinata minacciando di precipitare tra la folla. Sono stati minuti di panico. Solo grazie a numerosi volontari, tra i quali agenti della polizia di Stato e carabinieri che si sono messi sotto la macchina per risollevarla, la «macchina» si è raddrizzata. Molta gente (erano presenti oltre 30 mila persone) ha gridato al miracolo quando la macchina ha ripreso la sua posizione regolare ed è stata poggiata definitivamente sui cavalietti. Il bilancio conclusivo è stato fortunatamente leggero: una decina "di facchini trasportati in ospedale ed uno ricoverato in osservazione, numerosi spettatori colti da malore e tanti altri facchini che presentavano numerose ecchimosi. I commenti a caldo del facchini stravolti dall'immane fatica sono stati concordi: «Cosi com'è stata strutturata non si può portare. Già in piazza del comune (dove la macchina compie una sosta lungo il percorso di quasi due chilometri) pensavamo di lasciarla perché avevamo paura di non riuscire a concludere il trasporto*. L'attuale struttura viene infatti ritenuta troppo statica: non consente cioè, come avveniva in passato, che il peso portato da ciascun facchino venga alleggerito dalle oscillazioni. II nuovo modello della -macchina» è stato chiamato «armonia celeste», l'ideazione è dello scultore Ioppolo e dell'architetto Antonini. La costruzione è stata curata a Viareggio da Franco Gobernatori.

Persone citate: Antonini, Franco Gobernatori, Ioppolo

Luoghi citati: Viareggio, Viterbo