Sul nucleare alle Unions passa la tesi moderata di Mario Ciriello
jf#fìS!lSul nucleare atte Unions passa la lesi moderala No senza retroattività, come chiede il Labour party -iv'r i f < fruir» B j i «riiinniyif » *?M f*#fìS jf#fìS!lSul nucleare atte Unions passa la lesi moderala DAL NOSTRO CORRISPONDENTE LONDRA — Per il quarto giorno consecutivo, i sindacati britannici hanno fatto proprie le idee e le politiche della direzione laborista. Anche la votazione sul nucleare si è conclusa con un successo della tesi più ragionevole, più gradualista, tesi parallela a quella del Labour Party e che, con ulteriori compromessi, lascerebbe tempo e spazio a un futuro governo del premier Neil Kinnock. E' un «no» al nucleare, dunque, ma senza una imperiosa richiesta di retroattività. Le centrali esistenti non saranno subito chiuse e demolite, ma resteranno in servizio, mentre il, governo ne programmerà, con calma, l'eventuale pensionamento. Due documenti erano sui banchi dei delegati al congresso sindacale di Brighton. Vi erano le proposte del General Council della Confederazione, per un «alt» temporaneo nella costruzione di nuovi impianti, in attesa di uno studio sull'intera indu¬ stria energetica. E vi era una mozione con la firma di tre Unions di sinistra, minatori, marittimi e pompieri, tutte ostili non soltanto al nucleare futuro, ma anche al passato e al presente. Esse pure invocavano un «alt», ma immediato e lo volevano seguito, senza ulteriori dibattiti e studi, da una rapida disattivazione di tutte le centrali. ScarglU, u leader dei minatori, era bersaglio dei sonori vituperi di operai e tecnici dell'industria atomica. Si votava soltanto sul testo più radicale, che veniva sconfitto da 60 mila suffragi. (A questi congressi, ogni sindacato dispone di un numero di voti proporzionato al numero degli iscritti). Favorevoli: 4.581.000 voti. Contrari: 4.641.000. Un risultato Imprevisto, perché tanto il General Council intersindacale quanto Neil Kinnock si erano già rassegnati a uno scacco, che, comunque, non avrebbe influito in modo determinante sulla politica di un futuro governo laborista. E, invece, con la sua scelta, il Congresso ha approvato indirettamente la linea più flessibile e più realistica, predicata dai suoi leaders. Anche 11 Congresso laborista, fra un mese, discuterà il rovente tema, ma Neil Kinnock lo affronta senza grandi timori. Sia per motivi elettorali, sia per motivi pratici, qualora assumesse la direzione della Gran Bretagna, Kinnock non vuole avere le mani legate: e le utili ambiguità di un documento che già circola nei corridoi laboristi, dovrebbe permettergli di conseguire l'obiettivo. E' un testo precongressuale dell'esecutivo del partito, che auspica e un «congelamento» del programma atomico e una chiusura graduale delle centrali ora attive. «Afa sarà un processo assai lungo — avverte lo studio —. Potrebbe durare decenni. L'energia nucleare non può essere eliminata subito e nemmeno con rapidità: Mario Ciriello
Persone citate: Kinnock, Neil Kinnock
Luoghi citati: Gran Bretagna, Londra
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