Azzorre: Soares blocca l'alzabandiera

Azzorre: Soares blocca l'alzabandiera Azzorre: Soares blocca l'alzabandiera Dopo le polemiche per l'eccesso di autonomia veto presidenziale contro il nuovo statuto dell'arcipelago Una bandiera di troppo sta infiammando l'estate politica portoghese. La polemica, che vede coinvolti con infuocate prese di posizione 11 presidente della Repubblica Mario Soares, i partiti e le forze armate, è scoppiata sulla scia della decisione, in verità un po' affrettata, presa dall'Assemblea nazionale di riscrivere dopo anni di rinvii lo statuto autonomo delle Azzorre, l'arcipelago nell'Atlantico 740 miglia ad Ovest delle coste africane. Nelle intenzioni dei legislatori, il documento doveva sanare le divergenze che continuano ad affiorare nei rapporti fra il governo regionale e le autorità di Lisbona sulla necessità di definire la linea di demarcazione dei poteri locali reclamati a gran voce dalle nove isole e malvisti invece nella capitale. Provvedimento dunque ispirato al compromesso, ma che nascondeva fra le pieghe un paragrafo sfuggito alla totalità dei deputati i quali il 23 agosto, forse distratti dalla prospettiva delle vacanze, hanno approvato in tutta fretta anche 11 codicillo che prevedeva l'estensione degù stessi onori protocollari alla bandiera ed all'inno azzorriani previsti dalla costituzione per 11 vessillo e l'inno nazionali. Nel torpore del settembre lusitano è cosi esplosa la violenta reazione del comandante dell'esercito, attento lettore del testo di legge. Niente da fare, ha tuonato il generale Lemos Ferreira, perché quell'equivalenza ri¬ sulta 'inammissibile* in quanto •apportatrice di germi suscettibili di attentare alla sovranità del Paese*. Se approvata, comporterebbe infatti il riconoscimento de facto delle pretese avanzate dal separatisti, oltre a diventare un precedente pericoloso per gli Indipendentisti che si agitano sull'Isola di Madeira. Insomma, un delitto di lesa maestà che il.Portogallo non può permettersi avendo già rinunciato alle colonie durante l'euforia postrivoluzionaria del 1974. Immediata la replica del presidente del governo regionale, il socialdemocratico Mota Amarai: l'intervento dei militari va respinto quale •ingerenza indebita* nella sfera delle prerogative democratiche, come dire che il voto del parlamento non va toccato. Inoltre, ha aggiunto, il neostatuto sana la situazione esistente da anni, polche è ormai prassi consolidata alle Azzorre far sventolare assieme 1 due vessili dagli edifici pubblici, e rendere ad entrambi gli onori nelle cerimonie pubbliche. Inevitabilmente, la «guerra delle bandiere» è degenerata mobilitando gli schieramenti politici dai centristi ai comunisti, fino a richiedere l'Intervento del Capo dello Stato, 11 socialista Soares che, per la prima volta dal suo insediamento in marzo, ha dovuto opporre il diritto di veto. Risultato, lo statuto politicoamministrativo delle Azzorre viene respinto, toma In parlamento e 11 verrà ridiscusso con la precisazione tuttavia •che non si tratta di un atto di scarso apprezzamento per l'esperienza autonoma dell'arcipelago, in vigore dal 1976, quanto piuttosto di un passo doveroso per sedare polemiche esacerbate da eccessive emozionalità*. Ora si rincomincia da zero, un duro colpo per l'arcipelago mortificato dal perdurare della crisi economica che ha inaridito i proventi dal turismo, scarso da quando i jet intercontinentali hanno reso inutile lo scalo di rifornimento a Santa Maria e la caccia alle balene ha smesso di attrarre visitatori. L'unico provento resta la base aerea americana di Lajes la cui sopravvivenza è legata alle trattative in corso con Washington. Piero de Garzarolli

Persone citate: Lemos Ferreira, Madeira, Mario Soares, Mota Amarai, Piero De Garzarolli, Soares

Luoghi citati: Azzorre, Lisbona, Portogallo