Il Coni boccia il Pisa di Giorgio Viglino

Il Coni boccia il Pisa CALCIO La «Giunta» riunita a Roma non ha accettato il ricorso della società toscana che rimane in serie B Il Coni boccia il Pisa Dichiarato il «non luogo a procedere» - Stessa sorte per il Pescara - Carrara: «Conta la sostanza, non la forma delle leggi» - Parere favorevole allo stadio di Torino con pista ROMA — La Giunta Coni non modifica, anzi non interviene del tutto nelle turbolente vicende del calcio. Il Pisa rimane nella serie B che gli tocca per «demerito» sportivo, il Pescara resta in C per identica causale anche se ha soltanto preannunciato un reclamo che sa fin d'ora essere inutile. Il presidente Carraro al termine della riunione di Giunta ha poi voluto esprimere la propria personale opinione su questa «emergenza» calcistica cercando di far capire che conta più la sostanza della forma. PISA. Il ricorso inoltrato dalla società toscana è stato considerato improponibile per esclusione, non facendo parte delle materie e dei controlli competenti al Coni, e quindi al suo organo esecutivo, la Giunta. Esso verteva sulla improponibilità del reclamo dell'Udinese in quanto firmato dali'allora squalificato presidente Mazza. Nella Pigc vige il principio della separazione dei poteri, quindi dell'autonomia della giustizia sportiva, nei confronti dei quali non possono intervenire organi esterni. Di qui la conclusione finale: «... il ricorso presentato dal Pisa Sporting Club non può essere preso in esame neppure come mera istama diretta ad invocare il generale potere di vigilanza nei confronti delle federazioni nazionali. Si delibera quindi di dichiarare non luogo a procedere". PESCARA. Il telegramma firmato da Marinelli, presidente dimissionario della società abruzzese, preannunciava un reclamo per illegittimità delle sentenze che hanno penalizzato e non retrocesso Lazio, Cagliari e Palermo. E' ovvio che per il Pescara, se il reclamo verrà proposto, si adotterà le medesima deliberazione presa per il Pisa. SITUAZIONE. Spogliandosi della duplice veste di presidente del Coni e commissario della Figc, Carraro ha fatto il punto sulla situazione, riferendosi alla fase di evidente eccezionalità nella quale si deve cercare di risolvere la sostanza dei problemi. • I termini per l'iscrizione al campionato sono fissati non da una legge, ma da una decisione del consiglio di Lega, che queste date è libero di stabilire e spostare in funzione delle proprie finalità organizzative. Carraro ha ricordato come 11 primo termine fosse stato fissato al 31 luglio e poi prolungato al 20 ago¬ sto, perché molte società non erano in regola. Guarda caso anche il Pescara faceva parte del club dei morosi. Si è cercato di puntare ad un'applicazione concreta delle norme, piuttosto che fingere di non vedere, per arrivare fino all'estremo limite consentito e permettere anche alla trentaseiesima società dì mettersi in regola. Forse II Palermo è stato l'unico club a non capire che qualcosa era veramente cambiato, che non si gridava più «al lupo», ma il lupo dei controlli c'era veramente. Adesso ha una settimana scarsa per adeguarsi, ma al termine dovrà essere nella posizione delle altre 35 consorelle oppure finirà fuori. TORINO. La Giunta Coni ha formai mente espresso il proprio parere circa la costruzione del nuovo stadio torinese dichiarandosi contraria ad un impianto esclusivamente calcistico. Carraro ha aggiunto: «Abbiamo già due città come Milano e Genova con impianto esclusivamente per il calcio. Riteniamo che Torino non debba perdere la sua pista di atletica, e noi siamo disposti a contribuire perché si realizzi lo stadio poliva' lente.. Giorgio Viglino

Persone citate: Carraro, Giunta Coni, Marinelli, Mazza