Il ritmo e la foga del Bari hanno bloccato la Roma

Il ritmo e la toga del Bari hanno bloccato la Roma I giallorossi hanno patito l'assenza di Boniek Il ritmo e la toga del Bari hanno bloccato la Roma Bari Roma O O BARI: Pellicano; Loseto, De Trizio; Armenlse, G. Rosselli, Laureri (76* Carrera); Cuccovillo (80' E. Roseli!), Terracenere, Rldeout, Cowans, Ben; ossi. ROMA: Tancredi; Gerolin Baroni; Baldierl (80' Impallomeni), Nela, Righetti; Berggreen, Giannini (80' Desideri), Agostini, Ancelotti, Conti. Arbitro: Palretto. DAL NOSTRO INVIATO BARI — Verifica con molti chiaroscuri a Bari per una Roma capace di provocare i più forti entusiasmi (nelle prime partite in Svizzera) e le più pesanti delusioni (l'ultima gara di Coppa con il Perugia). L'assenza di Boniek, a riposo precauzionale per una lieve contrattura, ha tolto un ingranaggio importante al meccanismo giallorosso: l'allenatore Erikson si è divertito lasciando la maglia numero 7 a Berggreen, peraltro schierato nella posizione del polacco, e dando quella numero 4 a Baldierl, in effetti alla sinistra con facoltà di rientrare. Il danese però subito sgroppava come suo solito sulla fascia destra, creando non poca confusione tattica. Il pressing insistente del Bari almeno per un'ora teneva sotto pressione il centrocampo giallorosso, piuttosto lento nel regista Giannini, con grande entusiasmo dei 25 mila spettatoti. Il ritmo era lento, deludendo persino l'arbitro Pairetto il quale con una preparazione accuratissima sarebbe pronto per ben altri inipegni.Il primo brivido al quarto d'ora per un inserimento dalle retrovie di Giorgio Rosela che impegnava Tancredi in una difficile parata in due tempi. Sul finire del primo tempo una punizione di Rldeout costringeva Tancredi ad una seconda prodezza. La Roma non trovava il bandolo del gioco, Baldierl era lento, Conti impreciso. Agostini flottava sul fronte offensivo aspettando invano un pallone giocabile. Il primo tiro romanista era di Giannini al 40', primo segnale di un parziale risveglio. Agostini dava un brivido a Pellicano con una botto frasversate bassa in avvio di ripresa, ma il Bari aveva ancora energie per tenere palla: Pairetto ammoniva Righetti per un fallo più cattivo di altri. Solo i prevedibili momenti di rifiato del Bari concedevano finalmente a Gerolin e Nela di passare in qualche occasione la metà campo. Ma erano folate, senza pericolosità. Il dannarsi di Berggreen non aveva supporti efficaci. Cercava nell'ultima mezz'ora di fare gioco Bruno Conti uscendo dal letargo, ma era sempre Cowans a condurre la danza dove nascono le manoBrano Perucca

Luoghi citati: Bari, Roma, Svizzera