«Insegnare alla gente a vivere coi terremoti»

«Insegnare alla genie a vivere coi terremoti» Rischio sismico, concluso il seminario di Erice «Insegnare alla genie a vivere coi terremoti» Pericolo delle costruzioni abusive e importanza delle esercitazioni ERICE (Trapani) — Se si deve vivere con il terremoto (è il caso dell'Italia, quasi interamente costituita da terreni a rischio sismico) si deve imparare a farlo. E' questa la conclusione del secondo seminario di Erice sui terremoti, diretto dal prof. Enzo Boschi, presidente dell'Istituto Nazionale di Geofisica e responsabile della commissione Rischio Sismico del ministero della Protezione Civile. Per difendersi dai terremoti, oggi, ci sono due sistemi che si integrano a vicenda. Il primo, di tipo attivo, si basa sulla rigida osservanza dei criteri antisismici per tutti i tipi di costruzione. L'altro, passivo, è fondato sulla possibilità che la tecnologia moderna offre nel campo della previsione. Una tecnica, però, che ancor oggi lascia qualche margine al dubbio, che non dà certezze assolute. «Ci sono due sole zone al mondo — ha detto Boschi concludendo i lavori del seminario — dove gli edifici sono tutti in grado di resistere a un terremoto anche violento. Sono il Giappone e la California; qui si fa anche una difesa di tipo passivo, in¬ flssmscuidfznpcrrpvs.Bssndnmnsidd formando la popolazione sulla possibilità di un evento sismico*. In Italia, a giudizio di Boschi, la rete strumentale di misurazione del rischio sismico è oggi a livelli soddisfacenti. Si sta completando una mappa analitica di tutto il territorio nazionale, in grado di fornire agli enti che ne faranno richiesta informazioni sulla tipologia dei terreni e sulle misure da adottare per edificarvi. .E' un lavoro — ha detto — che viene già fatto per studiare gli insediamenti delle future centrali nucleari». Resta il problema degli edifici abusivi, che in gran parte non rispettano i criteri antisismici. .Sarebbe grave — aggiunge Boschi — che si desse la possibilità ai proprietari di queste case di ottenere il condono, visto l'elevato potenziale di pericolosità che esse hanno». Ma se anche l'Intero patrimonio edilizio del Paese venisse adeguato a criteri antislsmici, resta sempre aperto il problema della previsione dei terremoti e delle misure da adottare. Saranno quindi — necessarie esercitazioni con la reale partecipazione degli abitanti delle zone interessate -e soprattutto — dice Boschi — fornire alla gente una seria formazione culturale sulla materia». C'è anche il problema (finanziario, risolvibile soltanto se si modificherà la legge attualmente in vigore) di far venire periodicamente in Italia, per uno studio di gruppo dei dati raccolti, esperti statunitensi e giapponesi, oggi all'avanguardia nel settore del rischio sismico. La recente tragedia del Camerun ha offerto lo spunto al prof. Barberi, venuto a Erice ad illustrare una relazione sulla vicenda, per concentrare una maggiore attenzione sui laghetti di origine vulcanica in Italia, .che — ha detto — non dovrebbero essere fonti di pericolo come quelli africani». Il prof. Barberi, che è responsabile della commissione rischio della Protezione Civiie, ha annunciato che in tempi brevi verranno eseguite una serie di misure sui laghetti vulcanici italiani, a cominciare dallo «specchio di Venere» nell'isola di Pantelleria.

Persone citate: Barberi, Boschi, Enzo Boschi