«Inutile il no al nucleare»

«Inutile Una al nucleare» Andreotti cerca di stemperare la polemica tra i partiti «Inutile Una al nucleare» «La Francia ha 40 centrali: non si possono bloccare eventuali polluzioni con la guardia di finanza» - D'accordo il pri: «Non si sfugge al pericolo chiudendo i nostri impianti» ROMA — Sul nucleare non si aprirà una crisi di governo. Alla Festa dell'amicizia di Cervia, il ministro degli Esteri Andreotti ha escluso che il no del vicesegretario del psi Martelli alla costruzione di nuove centrali possa avere riflessi sulla tenuta del pentapartito. «/ problemi della sicurezza — ha detto Andreotti — e delle alternative al nucleare sono all'ordine del giorno di tutti i partiti. Non credo che ci siano teologie sul nucleare. Non è un problema che riguardi un partito o l'altro. Né riguarda solo l'Italia. Se noi e il psi ci mettessimo d' accordo sul nucleare non potremmo evitare la polluzione che venisse dalla Francia-. Su questo punto Andreotti era stato anche più esplicito durante il suo intervento — sempre alla Festa de — al dibattito sull'unità europea. «Noi possiamo — aveva detto — anche non avere nessuna centrale nucleare, ma quando la Francia ne ha 40 non è pensabile mettere la guardia di finanza ad impedire che arrivino le eventuali polluzioni-. Andreotti ritiene che la strada da seguire è quella degli accordi internazionali, nella sede dell'Agenzia internazionale per l'energia a Vienna. Il pri sembra d'accordo. La Voce Repubblicana scrive che «in materia di energia nucleare sono essenziali ulteriori garanzie di sicurezza e nuove convenzioni internazionali-. Ma due punti, aggiunge, sono fermi: «Primo: non sfuggiremo ai pericoli del nucleare chiudendo le nostre centrali, dal momento che abbiamo quelle europee che ci circondano. Secondo: il mondo industrializzato ha fatto una scelta, certamente non facile ma meditata e questa scelta condiziona inevitabilmente in termini di qualità e quantità lo sviluppo complessivo e ■quello dei singoli partners». Ma il psi insiste. Il deputato soci vlista Franco Piro, anche lui di passaggio a Cervia, ha annunciato che in tre giorni il psi «Zia raccolto circa mille firme di iscritti al partito contro il nucleare-. «Questa è una posizione — ha detto — Zarpamente condivisa all'interno del psi e fuori; e sarà certamente oggetto di una risoluzione congressuale nel marzo prossimo-, «Sbaglia chi ritiene che le posizioni di Martelli siano il frutto di una improvvisa conversione o, peggio, che siano strumentali- ha aggiunto l'on. Giulio Di Donato, responsabile del dipartimento ambiente del psi, secondo 11 quale l'Italia deve decidere «se inve¬ stire oltre 50 mila miliardi in questa tecnologia per avere tra 20 anni il 12% di energia elettrica da nucleare, o se invece non si debbano realizzare centrali polivalenti che possono essere alimentate da metano, petrolio e carbone e contemporaneamente attuare il risparmio energetico e sviluppare ricerca e produzione di fonti alternative per usi civili-. Il pel si affida alla conferenza nazionale sul nucleare che, — ha detto il presidente dei deputati comunisti. Renato Zangheri, — «va tenuta al più presto per togliere di mezzo propagande e manipolazioni nucleari e an¬ tinucleari e per arrivare a scelte meditate su problemi cosi importanti. Sento — ha aggiunto — die si vorrebbe andare a dicembre, mentre c'era un impegno per ottobre. E questo è un male, percìvé si lascia il campo all'improvvisazione e alla disinformazione-. A Martelli è intanto arrivato un riconoscimento anche dal presidente dell'Enea. Umberto Colombo. «Ha posto il problema in modo giusto — ha detto —. Dal mio punto di vista ritengo, però, che il nucleare serva all'Italia soprattutto per diminuire la dipendenza dall'estero-.

Persone citate: Andreotti, Franco Piro, Giulio Di Donato, Renato Zangheri, Umberto Colombo

Luoghi citati: Cervia, Francia, Italia, Roma, Vienna