Tassa su Shakespeare di Mario Ciriello

Tassa su Shakespeare Copyright per finanziare l'arte: Londra scettica Tassa su Shakespeare DAL NOSTRO CORRISPONDENTE LONDRA — Dove trovare soldi per le arti? Soltanto in pochi Paesi si sono concepite risposte più o meno soddisfacenti a questo eterno quesito: non certo in Inghilterra. Vi si prova adesso il Social Democratic Party (Sdp) con un «libro verde», ricco d'idee. Una soprattutto, che si potrebbe definire rivoluzionaria se non provenisse da un partito vessillifero del riformismo. Perché non tassare in qualche modo gli autori nell'aldilà? Da Shakespeare a Dickens, da Chaucer a Jane Austen, da Milton a Shelley. Un patrimonio, dopotutto, l'hanno lasciato. La gloria. In teoria, il meccanismo è semplice, snello. Oggi come oggi, cinquant'anni dopo la morte dell'autore il copyright diviene di «pubblico dominio» (public domain) salvo quel casi In cui resta per qualche tempo nella cassaforte di un editore. Orbene, lo Sdp pro¬ pone: si dia allo Stato il diritto di esigere per sé questo «pubblico dominio», di raccogliere royalties dai defunti. In altre parole, escono le opere di Christopher Marlowe e il fisco allunga la mano sulle vendite. Escono le poesie di William Wordsworth e il Cancelliere dello Scacchiere agguanta una percentuale. • Tutto è ancora assai vago*, spiegano al quartier generale dello Sdp. •Non si possono dare cifre, né parziali né totali*. Un fatto solo è certo: non vi sarebbero «discriminazioni», con alcune celebrità nella rete dello Stato e altre no, l'ipotetica legge abbraccerebbe tutti, dal momento in cui commemorano sul Parnaso il cinquantesimo anniversario del proprio decesso. A pensarci bene, è una nazionalizzazione retroattiva. E' come se uno evocasse Shakespeare e gli dicesse: •Sorry, William, sono passati 370 anni dalla tua morte, ma lo Stato adesso ti vuole-. Shakespeare, che misurava ogni penny, svanirebbe esterrefatto. L'idea, almeno pare, non è tanto del leader socialdemocratico David Owen, quanto della moglie Debbie, un agente letterario. Le prime reazioni sono, per lo più, ostili o scettiche. Peter Phelan, vicesegretario della Publisher Association (l'associazione editori) ha aggredito il disegno con un ruggito leonino: «Non ho mai udito nulla di più balzano. Certo, si aiutino gli artisti in vita, ma non tassando t morti-. Più favorevoli gli scrittori, che non si fanno però illusioni sul successo del progetto. L'alleato politico dello Sdp. il partito liberale, lo vede senza molta simpatia: e anche se mal parteciperanno al potere, difficilmente i due partiti potranno convertire laboristi o conservatori. Mario Ciriello

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