Tutti in pensione a 60 anni di Gian Carlo Fossi

Tutti in pensione a 60 anni Il progetto a sorpresa di De Michelis per evitare la bancarotta Inps Tutti in pensione a 60 anni ROMA — Il governo conta di approvare entro il 30 settembre una nuova riforma delle pensioni sulla base di linee-guida, definite ieri dal Consiglio del ministri nell'ambito del documento programmatico di bilancio per il 1987. Il provvedimento è in parziale dissenso con il testo predisposto a Montecitorio da una commissione speciale presieduta dall'on. Cristofori. Subito dopo, saranno varati disegni legge per il riordinamento della cassa integrazione ordinaria e straordinaria, e per la revisione della fiscalizzazione degli oneri sociali, nel duplice obiettivo di ridurre in modo sensibile i rilevanti costi e utilizzare meglio 1 due strumenti per la tutela e il rilancio dei livelli di occupazione nel Mezzogiorno e fra i giovani. I punti principali del nuovo schema prevedono: Età pensionabile. Il limite per il diritto alla pensione di vecchiaia viene indicato in 60 anni sia per gli uomini che per le donne, con la facoltà per gli uomini di continuare a prestare la loro opera anche dopo il raggiungimento del quarantesimo anno di contribuzione e, comunque, non oltre il sessantacinquesimo anno di età. Per le donne che possono far valere un'anzianità contributiva superiore a 15 anni o che abbiano un'età non inferiore a 50 anni, resterebbe confermato il limite attuale di 55 anni; per le donne, invece, che abbiano meno di 15 anni di contribuzione e una età inferiore a 50 anni, si prospetta una certa gradualità: sino al 31 dicembre 1992 a 56 anni, dal 1° gennaio 1993 al 31 dicembre 1994 a 57 anni e cosi via fino al 1° gennaio 1999 in cui andranno in pensione a 60 anni. Tetto pensionabile. Attraverso un raffreddamento delle indicizzazioni (cioè gli aumenti periodici connessi alle variazioni degli indici delle retribuzioni) si tende ad unificare, abbassando ai livelli minori, le quote massime di retribuzione sulle quali viene calcolata la pensione. Diritti acquisiti. Chi abbia maturato, al momento di entrata In vigore della riforma, 15 anni di contributi continuerà ad usufruire del vecchio sistema; a quanti si troveranno al di sotto di questa soglia sarà applicato un sistema misto, che in ogni caso salvaguarda i diritti acquisiti fino a quel momento. Fondi integrativi Viene dato notevole impulso alla creazione di fondi integrativi che consentano alle varie categorie di assicurarsi, attraverso adeguate contribuzioni, trattamenti soddisfacenti per la vecchiaia. L'annuncio inatteso, per quanto riguarda le pensioni, ha suscitato subito reazioni particolarmente vivaci da parte del sindacato e di ambienti parlamentari. Pizzinato, Marini e Benvenuto hanno chiesto un incontro immediato a Craxi per una •opportuna verifica-. 'Non conosciamo — ha chiarito il segretario generale aggiunto della Cisl, Colombo — nessun progetto De Michelis di riforma delle pensioni. In ogni caso, il sindacato non può accettare una nuova organizzazione del sistema previdenziale senza alcun negoziato-. Non meno duro il commento dell'on. Cristofori, che è anche vicepresidente del gruppo democristiano della Camera: •Siamo quanto mai sorpresi, perché esiste già un provvedimento approvato in sede referente e ora all'esame della commissione Bilancio. Sul piano regolamentare, il nuovo dise- Gian Carlo Fossi (Continua a pagina 2 in prima colonna)

Persone citate: Craxi, Cristofori, De Michelis, Pizzinato

Luoghi citati: Roma