Rispuntano Tasco e ticket

Rispuntano Tasto e ticket FINANZIARIA Ancora contrasti Goria-Amato, ma si va avanti Rispuntano Tasto e ticket Oggi il Consiglio dei ministri approva il documento programmatico - In cambio dei sacrifìci maggiori investimenti a favore del lavoro giovanile e rapido varo delle grandi riforme ROMA — Aumento delle tariffe pubbliche (poste e trasporti) comunque non superiore al 4 per cento, il tetto previsto per l'inflazione; introduzione di una nuova tassa comunale (una riproposizione strisciante della Tasco) e universitaria ed eventuale inasprimento del tickets sanitari, sempre a discrezione dei Comuni. In cambio di questi sacrifici per 2400 miliardi, maggiori investimenti per offrire più occasioni di lavoro, soprattutto ai giovani. E' questa, a grandi linee, là manovra che si delinea per la Finanziarla '87. Parallelamente alla legge, saranno presentati entro il 30 settembre i disegni di legge per le riforme di pensioni, sanità e cassa integrazione. A fatica, tra polemiche più o meno pretestuose, giochi di potere, tentazioni di protagonismo, il governo sta disegnando la strategia economica per i prossimi dodici mesi. Il Consiglio del ministri approverà oggi il documento programmatico di bilancio che dovrà servire da traccia per la stesura della Legge Finanziaria, n documento sarà trasmesso alla commissione Bilancio della Camera che si riunirà lunedi prossimo per un primo parere preventivo. n vertice interministeriale di ieri sera a Palazzo Chigi non è servito a sanare tutti i contrasti tra il sottosegretario Amato (psl) e il ministro del Tesoro Goria (de). Però si è trovato 11 compromesso e si va avanti, perché le scadenze di legge previste per la Finanziaria non consentono ulteriori slittamenti. Tanto, per scontri e liti ci si potrà sbizzarrire nel dibattito parlamentare che andrà avanti fino a tutto dicembre. Ieri sera, comunque, all'uscita dal vertice tuti 1 partecipanti si sono dichiarati soddisfatti. Amato e Goria si sono fronteggiati ieri sera soprattutto sul capitolo dedicato agli investimenti. Per il ministro del Tesoro non si può forzare troppo la mano su questo versante se si vuol rispettare l'obiettivo del deficit pubblico a 100 mila miliardi l'anno venturo. D'altra parte, questo rigore per il risanamento non comprime lo sviluppo, perché per gli investimenti è previsto un incremento del 7 per cento. E' vero, ha riconosciuto Goria, che la manovra prevede anche risparmi per circa 4000 miliardi sulle spese in conto capitale (cioè gli investimenti), ma si tratta semplicemente di un aggiustamento contabile sui residui passivi. Il ministro ha ricordato che ogni anno si scoprono che le spese di investimento per il Sud sono fortemente inferiori agli stanziamenti. Amato, il ministro del Lavoro De Michelis e il ministro del Bilancio, 11 socialdemocratico Romita, non hanno contestato l'eventualità di eliminare l'accumularsi di al- tri residui passivi, ma hanno chiesto a Goria un po' più di coraggio. Conti alla mano, hanno dimostrato che la crescita del prodotto interno lordo può essere tranquillamente elevata di mezzo punto (dal 3 al 3,5 per cento) senza far traballare il tetto fissato per il disavanzo pubblico. Alla fine si è deciso di mantenere la crescita del prodotto intemo lordo al 3%, ma in un capitolo aggiuntivo del documento è stata accolta la tesi di maggiori investimenti, soprattutto nei settori ambiente e tecnologia. Anche sul problema rifor¬ me si è fatto un significativo passo in avanti. Goria ha uv sento nel suo documento il passaggio centrale della dichiarazione fatta da Craxi nell'ultimo Consiglio dei ministri e che prevede esplicitamente la rapida attuazione delle grandi riforme. «Si devono modificare — affermò Craxi la settimana scorsa — quei settori della spesa pubblica in cui continuano ad operare meccanismi che sacrificano insieme sacrosanti principi di equità sociale ed irrinunciabile esigenza di duraturo equilibrio finanziario'. Emilia Pucci

Persone citate: Craxi, De Michelis, Emilia Pucci, Goria, Tasco

Luoghi citati: Roma