Il Viminale si difende di Bruno Ghibaudi

Il Viminale si difende Dopo le critiche di Nicolazzi sui controlli stradali Il Viminale si difende «Sulle strade lavorano 7 mila agenti, presto saranno di più e avranno nuove attrezzature» - Il ministero dei Lavori Pubblici ribatte: «Nessuno rispetta i limiti di velocità» ROMA — Il ministro del Lavori pubblici Franco Nicolazzi lo dice con molta decisione: i controlli sulle strade, ma soprattutto sulle autostrade, sono inadeguati alla realtà del traffico e perdono pertanto gran parte della loro efficacia a garanzia della sicurezza. All'implicita accusa la Direzione generale della polizia stradale, sulla quale gravano in misura principale i controlli della circolazione, risponde con dati precisi. • Per controllare 44.500 km di strade statali, 106.400 km di strade provinciali e 6.000 km di autostrade vengono impiegati dai 6 ai 7mila agenti della stradale — precisano dal Viminale — e le statistiche confermano che i controlli vengono fatti con molta assiduità e attensione. Il numero degli agenti sta per essere aumentato e le attrezzature per i controlli verranno accresciute e modernizzate». Ma al ministero dei Lavori pubblici tanto ottimismo non viene condiviso. Chiunque viaggi in autostrada, osservano, può vedere un'infinità di automezzi pesanti lanciati a velocità ben superiori agli 80 km orari consentiti. Ed è proprio la velocità, unita al sovraccarico, a trasformare queste macchine in «valanghe ingovernabili». •Non è una questione di organico — ribattono dal ministero LL.PP. —. Se sui 12 mila km di autostrade, considerando i due sensi, si disponesse una pattuglia ogni 100 km basterebbero 120 pattuglie, che diventano 360 per i tre turni e richiedono perciò 720 uomini, che diventerebbero 1000 con la riserva. Con mille uomini, aumentati nei periodi di maggior traffico, il controllo sulle autostrade potrebbe essere pertanto effettuato in misura soddisfacente.. ■ Dal ministero dell'Interno si aggiunge che alle pattuglie della stradale saranno forniti un numero via via maggiore di «Autovelox», le apparecchiature per 11 controllo della velocità, e che saranno dotate di pellicole via via più sensibili alla luce per poter funzionare anche dopo il tramonto; di pesatoci mobili per la verifica del carico, di opacimetrì per l'analisi dei gas di scarico. Al ministero dei LL.PP. fanno però notare che sulle nostre strade, come chiunque può controllare, si ha l'impressione che in Italia il rispetto del limite di velocità sia diventato un'eccezione. « Venerdì scorso alcune pattuglie di funzionari dell'Ispettorato circolazione e traffico di Roma, in servizio sul grande raccordo anulare per controllare la velocità dei veicoli con il nuovo dispositivo radar "Traffipax", hanno rilevato che i limiti di 100 e 80 km/h erano rispettati in misura limitatissima. Perfino gli autobus militari viaggiavano a 140 km/h.. I controlli competono soprattutto alla polizia stradale ma vengono anche effettuati dalla guardia di finanza (per gli aspetti fiscali), dai carabinieri (per la lotta alla criminalità), dai funzionari dell'Escopost (per i «baracchini» irregolari o senza licenza) e dai funzionari dell'Ispettorato circolazione e traffico del ministero LL.PP. —Controlli, in primo luogo, ma secondo Nicolazzi una maggior sicurezza può derivare soltanto da una completa revisione del problema della viabilità in generale. A cominciare dalle strade (in rapporto alla popolazione abbiamo meno strade che negli altri Paesi europei), parecchie delle quali risultano inadeguate ad un flusso di traffico che è aumentato ad un ritmo superiore al previsto, per continuare con il parco autoveicoli (oggi sono 24 milioni e 200 mila), che è il più vecchio d'Europa. Una riflessione a parte la esigono 1 controlli, che continuano a rappresentare il nodo più caldo e delicato dell'intera questione. II primo a fare atto di contrizione dovrebbe essere il Parlamento. Provvedimenti utilissimi a limitare gli incidenti giacciono da anni a Montecitorio e a Palazzo Ma¬ dama. Quello del casco obbligatorio per 1 motociclisti è stato un fatto positivo, ma 11 parto, oltre ad essere travagliato, è stato troppo lungo. Che dire del nuovo codice della strada, fermo da anni, e delle proposte di legge per rendere operativo 11 controllo sul tasso alcolico nel sangue? E dell'assurdo delle cinture di sicurezza, che 1 costruttori devono montare ma che nessuna legge (molte proposte sono ferme da anni) obbliga ancora ad usare? SI segnala da tempo che un intasamento sempre più grave del traffico autostradale è causato dal trasporto delle merci (l'80 per cento viaggia ormai su gomma) ma si fa ben poco per restituire funzionalità e concorrenzialità alle ferrovie Il frazionamento delle competenze, che sempre complica e molto spesso vanifica gli interventi, rappresenta uno scandalo a sé. I ministeri che hanno competenza sulle strade e sulla circolazione sono tre ma per costruire un chilometro di autostrada ci vogliono le autorizzazioni di ben 14 enti diversi. Non dobbiamo perciò meravigliarci se a causa del groviglio di autorizzazioni preliminari e degU altri freni burocratici un tratto di strada provinciale, anziché essere pronto in un paio d'anni, ne richiede mediamente dai 9 ai 10. Bruno Ghibaudi

Persone citate: Franco Nicolazzi, Nicolazzi

Luoghi citati: Europa, Italia, Roma