Ustica: la verità costa 6 miliardi

Ustica: la venta costa 6 miliardi Nessuno autorizza questa spesa Ustica: la venta costa 6 miliardi DALLA REDAZIONE ROMANA ROMA — La «verità», quella che politici, magistrati ed opinione pubblica dicono di volere a tutti i costi, ha un prezzo preciso: 6 miliardi, 161 milioni e 782 mila lire. Ma nessuno se la sente di autorizzare questa uscita di cassa, e tutto resta fermo, a cominciare dall'inchiesta giudiziaria. Che le cose stessero cosi per Waffaire' del DC-9 di Ustica lo sospettavano In molti, anche a Palazzo Chigi, dove se n'è tanto parlato per tutta l'estate: il coraggio di dirlo apertamente l'ha avuto finora soltanto il giudice istruttore Vittorio Bucarelli che rischia a torto, come titolare delle indagini, di fare la figura dell'«insabblatore». Appena rientrato dalle ferie, 11 magistrato — in un documento Inviato ai suoi superiori e, per conoscenza, al ministro di Grazia e Giustizia — ha precisato lo stato attuale delle indagini. Ha ricordato anche che, fin dal novembre scorso, tutto è stato apprestato per il recupero del relitto. Il progetto è pronto, al contratto con un'impresa francese specializzata manca soltanto la firma, la possibilità di un successo dell'operazione è stata confermata dagli esperti. Però ancora nessuno ha autorizzato la spesa. Il Guardasigilli rispose alle richieste del magistrato per il recupero del relitto già nel febbraio scorso: «Le spese concernenti il recupero del relitto aereo di cui all'oggetto possono essere disposte dal magistrato procedente, sotto la sua personale responsabilità, senza alcuna preventiva autorizzazione da parte di questo ministero, anche per ciò che concerne la successiva liquidazione. Trattandosi comunque di spese straordinarie, se ne dovrà dare notizia a questo ministero a solo tìtolo informativo».- ri Come dire, insomma,, che un qualsiasi magistrato della nostra Repubblica può tranquillamente prelevare dalle casse dello Stato anche somme lngentissime se lo ritiene utile al fini di giustizia ed a suo insindacabile giudizio. Una responsabilità che 11 giudice Istruttore romano non se l'è sentita di assumersi. E non solo per l'entità della spesa, che coinvolge anche la contabilità generale dello Stato: anche perché si sarebbe trattato di apporre delle firme In calce ad un contratto complesso con una controparte straniera (con tutte le conseguenti implicazioni anche di diritto internazionale). La scelta dei periti per l'operazione di recupero, Infatti, era caduta sul progetto della ditta 'Infremer France', V'Institut francate de recherche pour l'exploration de la mer», un'agenzia governativa con lo status di ente pubblico, in grado di portare à termine l'intera operazione tra il maggio e l'agosto 1986. Di chi, allora, la responsabilità se le indagini sul disastro aereo del 1980 sono da mesi in una fase di stallo? ora di arrivo prevista a Palermo 21.13

Persone citate: Vittorio Bucarelli

Luoghi citati: Palermo, Roma, Ustica