Sospeso a San Vittore lo sciopero della fame

Sospeso a San Vittore lo sciopero della fame La protesta dei detenuti si diffonde in altre carceri Sospeso a San Vittore lo sciopero della fame MILANO — I detenuti del carcere di San Vittore hanno sospeso lo. sciopero della fame che durava da cinque giorni, Attendono le prossime decisioni del Parlamento su amnistia e riforma carceraria. Di conseguenza, anche Enzo Tortora e una trentina di radicali, che avevano deciso di digiunare in appoggio al detenuti, hanno Interrotto la loro protesta privata cominciata alla mezzanotte di domenica scorsa. Alcuni dirigenti del pr si sono recati ieri mattina nel carcere milanese. Anche una delegazione del pel, guidata dall'on. Anna Pedrazzi e da Alessandro Pollio, ha visitato San Vittore per incontrarsi con la direzione e delegazioni del carcerati. Particolare attenzione è stata rivolta al detenuti tossicodipendenti e al perìcolo di diffusione dell'Aids. Esponenti dp sono andati invece nel carcere di Como, dove continua lo «sciopero». Protesta che si diffonde In altre case di pena (23 in tutta Italia). Oltre 1000 del 1300 detenuti delle carceri «Nuove» di Torino sono In agitazione: la maggior parte rifiuta 1 pasti forniti dall'amministrazione, e consuma solo cibi acquistati nello spaccio e portati dai parenti. Digiunano 1 170 reclusi nel carcere di Brissogne, alle porte di Aosta. In Sicilia, due focolai di agitazione. Nel carcere di Caltagirone (Catania) 1 140 reclusi hanno sottoscrìtto un documento nel quale precisano che la protesta «non vuole essere un esposto contro la direzione o il personale di custodia». L'Istituto carcerario, costruito per accogliere circa 70 detenuti, ne ospita invece 11 doppio: 11 provvedimento di amnistia ne farebbe tornare in libertà circa cinquanta. Anche i duecento detenuti nel carcere giudiziario di Siracusa, ristretti in strutture superaffollate e fatiscenti, hanno respinto sia 1 pasti forniti dalla amministrazione carceraria sia 11 cibo che viene loro portato dai familiari. Nel carcere di Marassi a Genova circa 150 detenuti della prima sezione non hanno voluto ritirare il pranzo consegnato dagli addetti alla refezione. A una simile protesta ha aderito anche un gruppo di detenuti nel carcere di Sanremo. Digiunano da ieri 50 del circa 600 reclusi presenti nel carcere fiorentino di Sollicclano. Stessa protesta — a partire da oggi — nel penitenziario di Arezzo: i detenu ti del carcere aretino si sono già Incontrati con 11 direttore, al quale hanno presentato i motivi e le prospettive della loro protesta.

Persone citate: Alessandro Pollio, Anna Pedrazzi, Enzo Tortora