Amato contro Goria di Emilio Pucci

Amato centra Goria FINANZIARIA Vertice tecnico prima del Consiglio dei ministri Amato centra Goria Accusa il ministro di aver predisposto una manovra di «basso profilo» - Convocata la commissione Bilancio ROMA — Il governo torna ad occuparsi di legge finanziarla in un clima surriscaldato. Domani si riunirà il Consiglio dei ministri, ma già oggi, al vertice tecnico interministeriale, ci sarà battaglia. Il documento predisposto dal ministro del Tesoro, il democristiano Goria, sarà criticamente rivisto dal sottosegretario Giuliano Amato, stretto collaboratore di Craxi. Si dice infatti che lo staff tecnico di Palazzo Chigi abbia preparato una serie di appunti da contrapporre alle cifre e agli interventi di Goria. Non si tratterebbe di un vero e proprio controdocumento, come sussurrato da alcune fonti governative, anche perché un'iniziativa cosi decisa porterebbe ad una clamorosa rottura tra socialisti e democristiani. Ma il confronto si preannuncla ugualmente acceso. Palazzo Chigi, in pratica, contesterà a Goria di aver studiato una manovra di basso profilo, senza quei colpi d'ala per la crescita dello sviluppo che invece dovrebbero caratterizzare i duecento giorni del Craxi-bls. La pausa di riflessione dopo il Consiglio dei ministri di giovedì scorso è dunque servita a ben poco. Sale all'interno del governo il tasso di litigiosità sulla legge finanziaria, alimentato proprio dalla prospettiva del cambio della guardia a Palazzo Chigi, fissato per la prossima primavera. Il risultato è che la manovra '87 è ancora al palo, nonostante i tempi ristretti. Tra oggi e domani si potrà quindi trovare un fragile compromesso sui grandi numeri (deficit pubblico, inflazione, crescita del prodotto interno lordo), anche perché questo pre-documento deve essere consegnato al Parlamento entro la fine settimana per un parere preventivo Per lunedi prossimo, infatti, è già stata convocata la commissione Bilancio della Camera. Ma la battaglia sugi interventi e sull'ampiezza da dare alla futura strategia anticrisi è destinata ad assumere toni sempre più aspri. Il psi insiste per maggiori investimenti, soprattutto per favorire l'occupazione giovanile, e chiede che, parallelamente alla Finanziaria, marcino spedite le grondi riforme (pensioni, sanità e cassa integrazione) finora ostacolate dalla de. A dar man forte ai socialisti è sceso ieri in campo il ministro del Bilancio, il socialdemocratico Pierluigi Romita. Nelle cinque cartelline dattiloscritte Romita osserva innanzitutto che ci sarebbe da approfondire l'obiettivo del deficit '87 fissato a 100 mila miliardi (contro 1110 mila miliardi dell'86). Per il ministro del Bilancio «si può osare di più», forzando lo sviluppo del prodotto interno lordo al 3,5 per cento e non bloccarlo al 3. Questa forzatura porterebbe ad un maggior gettito sul fronte delle entrate che potrà essere utilizzato per favorire gli investimenti. «Rileviamo pertanto — si legge nelle Osservazioni di Romita — che il rispetto di un fabbisogno riel settore statale di 100 mil mi •*! consente di attivare un* . :sa in conto capitale (cioè investimenti, ndri supe .ore a quella ipotizzata e più consona con gli obiettivi di sviluppo del reddito e dell'occupazione che si vogliono assicurare». Per Romita, in pratica, ci sarebbero 2000 miliardi in più destinati a finanziamenti di attività produttive. Anche il segretario liberale Altissimo sollecita interventi qualificanti, a partire da previdenza e sanità. Goria non sembra eccessivamente preoccupato e, a chi reclama una Finanziaria «più pesante», replica che sarà già un'impresa ardua trovare i 2500 miliardi mancanti all'appello per non far sfondare al deficit il muro dei 100 mila miliardi. «Una manovra così non siamo mai riusciti a farla, altro die compitino facile facile». Emilio Pucci

Persone citate: Amato Centra Goria, Craxi, Giuliano Amato, Goria, Pierluigi Romita, Romita

Luoghi citati: Roma