Cingolato si ribalta, 3 morti

Cingolato si ribalta, 3 morti Trieste, tragedia durante una esercitazione militare sul Carso Cingolato si ribalta, 3 morti Le vittime sono un ufficiale e due soldati di leva - Feriti altri quattro militari (due gravi), uno è rimasto illeso - Il veicolo, affrontando una discesa, si è rovesciato: tre sono rimasti intrappolati nell'abitacolo - Già aperte due inchieste: una penale e l'altra sollecitata dal ministro della Difesa Spadolini TRIESTE — Doveva essere un'esercitazione come tante, organizzata a pochi chilometri dalla caserma, invece d'improvviso la tragedia, con tre militari di leva morti e altri quattro feriti, due dei quali in modo molto grave. E' successo verso le 10,30 di ieri mattina sul Carso triestino, ad una decina di minuti dal centro cittadino. Un cingolato M113, ufficialmente classificato come VTT (veicolo trasporto truppe), con a bordo otto militari del battaglione fanteria motorizzata San Giusto, di stanza nella caserma di via Rossetti, si è rovesciato mentre stava percorrendo, probabilmente a velocità piuttosto sostenuta, un terreno accidentato nei pressi dell'area dove sono esposti i cimeli di guerra della Collezione de Henriquez, vecchi cannoni e carri armati che arrugginiscono all'aperto in attesa di una sistemazione. Nel capovolgimento del mezzo sono rimasti intrappolati nell'abitacolo, rimanendovi schiacciati, il sottotenente di complemento Fabio Santi, 24 anni, di Mestre, che aveva la responsabilità di capocarro; il pilota Vincenzo Passerini, di 20 anni, originario di Fresinone, che avrebbe dovuto congedarsi il 15 settembre; e il fante Michele Canocchie 19 anni, da Candiana (Padova). I feriti più gravi sono Franco Russarin di Padova, che proprio due giorni fa aveva compiuto 19 anni, e il suo coetaneo Roberto Sgrinzato, di Agna, un'altra località del Padovano. Russarin è ricoverato al reparto rianimazione dell'ospedale civile di Cattinara: la prognosi è riservata, n ragazzo ha riportato profonde lesioni al torace. Il suo compagno Roberto Sgrinzato, sempre all'ospedale di Cattinara, subito dopo il ricovero è stato sottoposto ad un delicato intervento chirurgico al fegato e all'addome. Solo lievi ferite hanno invece riportato il goriziano Giammarco Cijan e il padovano Lorenzo Borgate entrambi diciannovenni, già dimessi dall'ospedale. Un altro ragazzo di Padova, Gianni Zatta, ottavo componente del gruppo trasportato dall'M113, è rimasto praticamente illeso. Sono state avviate due inchieste parallele, una dell'autorità militare, sollecitata dal ministro della Difesa sen. Spadolini, e l'altra della magistratura ordinaria, coordinata — quest'ultima — dal sostituto procuratore della Repubblica Coassin. La dinamica dell'incidente sembra complessa. Il conducente Vincenzo Passerini era considerato un pilota esperto. Tecnici dell'Oto Melara, l'azienda che nel suo stabilimento di Piacenza costruisce su licenza americana i VTT, cercheranno di stabilire se c'è stato il blocco di un cingo¬ o o i l , l . l a e a , e , e ¬ lo per un guasto meccanico. Secondo una prima ricostruzione, il veicolo — che pesa 12 tonnellate — dopo aver affrontato una discesa con una pendenza del 15 per cento si è improvvisamente messo di traverso, rovesciandosi e ricadendo poi sui cingoli. Nel capovolgimento le tre vittime sono rimaste intrappolate nell'abitacolo, rimanendovi schiacciate. Il gruppo comandato dal giovane sottotenente Santi, che era in forza al battaglione San Giusto da quattro mesi (proprio ieri era venuto a trovarlo la fidanzata), partecipava con un plotone di fucilieri e altri due M113 ad una normale seduta di addestramento in una zona carsica solitamente usata per questo tipo di manovre. Nel primo pomeriggio s'è recato sul luogo dell'incidente anche il generale Raffaele Simone, del V Corpo d'annata di stanza a Vittorio Vèneto, la più grande unità dell'esercito italiano. Il battaglione di fanteria motorizzata San Giusto, al quale appartenevano i militari coinvolti nella disgrazia, è uno dei due reparti operativi (l'altro è il XTV Gruppo artiglieria da campagna Murge) che fanno parte del Comando truppe Trieste. Nel capoluogo giuliano sono ubicati altri raggruppamenti dell'esercito, inquadrati però nella brigata corazzata Vittorio Veneto, che dipende dalla divisione meccanizzata Folgore di Treviso. Proprio alla Vittorio Veneto, che ha sede nella caserma «Brunner. di Opicina, una località nelle immediate vicinanze della zona dove è accaduto l'incidente di ieri, appartenevano i due militari di leva salernitani che esattamente un mese fa persero la vita nel ribaltamento di un camion. Il ministro della Difesa sen. Spadolini ha fatto pervenire ai familiari dei militari deceduti le espressioni *del commosso cordoglio suo personale unitamente a quelle delle Forse Armate». Sergio Canciani Trieste. Il luogo dell'incidente: a destra, il mezzo cingolato <>M 113» che si è ribaltato con otto militari a bordo. Nel riquadro i tre morti: da sin. il sottotenente Fabio Santi di Mestre (Venezia), i soldati Michele Gallocchio di Candiana (Padova) e Vincenzo Passerini di Fresinone