Usa: altra «fuga» sul disamo

Usa: altra «fuga» sul disamo Il New York Times rivela una proposta allo studio per Ginevra Usa: altra «fuga» sul disamo Durissimo il portavoce di Reagan: «Questo danneggia il negoziato, mi chiedo a che cosa miri» DAL NOSTRO INVIATO WASHINGTON — Gli Usa preparano una nuova proposta sul controllo degli armamenti da portare al tavolo del negoziato di Ginevra, alla ripresa dei colloqui, il 18 settembre, e da sottoporre alla delegazione sovietica capeggiata da Viktor Karpov, che venerdì e sabato si Incontrerà a Washington con il super-gruppo di sette esperti americani guidato da Paul Nitze e Richard Perle. E' una proposta ancora in discussione, che riguarda sia il numero delle testate dei mìssili balistici, sia l'aumento dei missili terra-terra, e vuole essere una concreta risposta all'invito dei sovietici a riempire di contenuti l'agenda del vertice di fine anno tra Reagan e Gorbaciov, in quanto Mosca non è interessata a un «summit vuoto». Mentre Reagan è a Santa Barbara, i suoi uomini si sono riuniti in segreto, la scorsa settimana in California, per mettere a punto la nuova strategia. La discussione è tutt'altro che semplice, per le divisioni e i contrasti che esistono all'interno dell'Amministrazione americana sulla tattica da seguire in questa fase delicatissima del negoziato con l'Urss. E infatti l'Incontro non è stato risolutivo; poiché i tempi stringono, la Casa Bianca ha fissato due nuove riunioni ad alto livello questa settimana, a ridosso dell'arrivo a Washington dei negoziatori sovietici. Ma intanto, fonti dell'Amministrazione hanno fatto filtrare ai giornali una qualche anticipazione delle intenzioni di Reagan, continuando la guerra delle indiscrezioni «mirate» che. dilagando da tutti i settori governativi, ha accompagnato l'intero periodo di preparazione della grande fase negoziale d'autunno tra Est e Ovest. Il segnale che Mosca può rica¬ vare da questa vicenda è che il nervosismo e le divisioni all'interno dell'Amministrazione crescono. Tanto che il Boston Globe si chiede se «qualcuno vuole sabotare gli accordi». Protetto dall'anonimato, un funzionario di primo piano dell'Amministrazione americana aveva fatto sapere al New York Times che gli Stati Uniti si stavano preparando ad accrescere il numero di testate di missili balistici del 25% e quello delle testate di missili terra-terra del 10%: in entrambi i casi, l'aumento previsto sarebbe sostanzialmente più basso degli attuali livelli. Ieri, quando non era prevista alcuna dichiarazione ufficiale della Casa Bianca, il portavoce Larry Speakes ha affermato che la riservatezza è essenziale per un buon risultato della discussione sul controllo degli armamenti: «Per questo noi deploriamo quelli che hanno deciso di rendere pubbliche queste informazioni, rischiando di danneggiare il negoziato con l'Unione Sovietica nelle sue possibilità di successo. Francamente, dobbiamo chiederci il perché di questi comportamenti». Confidenzialmente, i collaboratori di Reagan hanno spiegato che l'irritazione della Casa Bianca nasce dal fatto che la divulgazione di notizie dettagliate sulla strategia americana può consentire ai sovietici di venire a conoscenza del grado di modifica nella linea Usa. La decisione di preparare una nuova offerta conferma che la Casa Bianca guarda con un certo ottimismo agli appuntamenti negoziali d'autunno. Speakes ha riconosciuto che l'Urss, nelle sue proposte, si è mossa dalla posizione tradizionale «accettando di discutere la riduzione degli arsenali nucleari nei due campi». e. m.

Persone citate: Gorbaciov, Larry Speakes, Paul Nitze, Reagan, Richard Perle, Viktor Karpov