Gheddafi: contro l'America un'armata internazionale

Gheddafi: contro l'America un'armata internazionale Le minacce del leader libico di fronte a un eventuale attacco Usa Gheddafi: contro l'America un'armata internazionale NOSTRO SERVIZIO TRIPOLI — La Libia ha festeggiato ieri. 1° settembre, il 17° anniversario del colpo di Stato con il quale Gheddafi rovesciò re Idriss. Il Colonnello ha assistito nel centro di Tripoli a una parata militare, durata un'ora e mezzo, alla quale hanno preso parte 18 mila soldati, mezzi corazzati, missili di fabbricazione sovietica. Ha poi avuto una «conversazione amichevole* con il vicepresidente dell'Urss Pyotr Demicev su 'alcuni problemi fondamentali della situazione internazionale», alla luce, come scrive la Tass, ideile incessanti cospirazioni dell'imperialismo americano e del sionismo contro ì popoli arabi*. I festeggiamenti sono cominciati domenica a mezzanotte, quando le navi nel porto della capitale hanno suonato le sirene: in quel momento, sulla Piazza Verde di Tripoli, davanti a 5 mila persone, il leader libico stava parlando da un'ora esatta. In tenuta militare verde-oliva, un bastone d'argento in mano, Gheddafi ha parlato per tre ore, fino alle 2 del mattino. Il suo principale bersaglio: gli Stati Uniti. Washington sta progettando un'invasione della Libia, ha detto il Colonnello; in tal caso, la Libia si trasformerà in un «inferno* e i libici combatteranno «da casa a casa e da trincea a trincea*, ogni forza americana «verrebbe annientata se mettesse piede sulla costa; e se anche riuscisse a occupare la costa, noi trasformeremo l'intera Libia in un inferno: l'America non vincerà mai*. Se le minacce americane continueranno, Gheddafi ha promesso di costituire un'armata internazionale per combattere gli Usa. Ha definito il presidente Reagan un pazzo, un uomo «fisicamente e psicologicamente labile*, aggiungendo che «è un problema per la democrazia che un attore di second'ordine possa diventare presidente della più grande potenza» Secondo il Colonnello gli Usa vogliono riavere il controllo della costa libica «a motivo dell'Urss* e trasformare il Mediterraneo in un «lago americano*: questo «è uno dei motivi alla base di una lotta congiunta tra noi e l'Urss, poiché la caduta della Libia e un trionfo americano sull'Algeria e la Siria porterà all'assedio dell'Urss*. A proposito dell'armata internazionale. Gheddafi ha precisato che. in caso di attacco, arruolerebbe «mille libici insieme a combattenti dell'America Latina, dell'Asia e dell'Africa per combattere gli Stati Uniti*; lui stesso assumerebbe il comando di quest'armata anche fuori della Libia. Dopo aver elogiato Gorbaciov per le sue recenti proposte e auspicato che il Mediterraneo diventi una «zona neutrale*, il leader libico ha ammonito II Cairo a non prendere parte a un attacco contro la Libia, affermando che l'Egitto «è diven¬ tato un campo terroristico americano* e che in caso di aggressione dovrà attendersi una risposta militare libica. Mubarak e i dirigenti egiziani sono stati definiti «poveri funzionari americani*. Secondo Gheddafi il trattato di unione con il Marocco è ancora valido. «Io credo che la rottura gli sia stata imposta. Questo vuol dire che il Marocco non è uno Stato liberci*. La decisione unilaterale di Hassan II dovrebbe essere «giudicata da una corte internazionale o da una libico-marocchina*. Elogi per il Giappone, che ha fatto sapere di non considerare la Libia uno Stato terrorista, ma il leader libico non ha fatto alcun accenno alle recenti «aperture- del suo vice Jallud, il quale nei giorni scorsi aveva detto che Tripoli era disposta a collaborare con gli Usa per arrestare i terroristi. Quanto all'Euro"-"., ha affermato che faret una follia (economica) a cedere alle pressioni americane. e. st.

Persone citate: Demicev, Gheddafi, Gorbaciov, Jallud, Mubarak