Sul «contro Mandula» signora in catalessi

Sul «contro Manchila» signora in catalessi Sul «contro Manchila» signora in catalessi CHE alle 2 di notte d'una certa notte d'ottobre a Città del Mare fossimo seduti al tavolo da gioco contro Giorgio Mùndula In un torneo impegnativo possiamo garantirlo di persona. Che il mattino dopo, alle 8, Giorgio Mùndula fosse impegnato su un campo da tennis in tutt'altro torneo (che ha poi vinto) non possiamo testimoniarlo, ma amici comuni (andati a dormire ad ore più decenti) ce lo assicurano. Avvocato civilista a Roma, Mùndula è uomo di molteplici attività: scrive su riviste giuridiche, s'occupa di calcetto nella commissione disciplinare della Figc, ha praticato calcio e pallacanestro e ora tennis e gioca ovviamente a bridge, classificato Prima Picche, sei volte finalista In campionati italiani a coppie libere e tre volte a coppie miste, e ha partecipato ai campionati del MEC di Vittel. di Birmingham e di Bordeaux. Le varie attività lo mantengono a 47 anni Invidiabilmente giovane e asciutto. Duna sua vittoria, nell'Importante torneo a coppie miste di Venezia, ci ricorda una smazzata nella quale, applicando quello che i suoi amici chiamano il «contro Mùndula», colse un fortunato top che contribuì alla vittoria. Va spiegato che questo «contro», dato sul 4 SA Blackwood (richiesta del numero degli Assi) avversario, è un invito a difendere, se il compagno lo ritiene conveniente, in un palo già concordato o implicitamente posseduto dal giocatore che ha contrato. Spesso accade che questo tipo d'interdizione ottenga frutti insperati, specie se la coppia avversaria non è particolarmente affiatata. Ed è ciò che accadde a Venezia. Mùndula giocava con la signora romana Isabel Rizzuti. Non avevano mal giocato assieme e, dice il nostro, «non ci eravamo certo accordati su questo tipo di contro che è abbastanza Infrequente». Si trovavano ottimamente messi In classifica con una media superiore al 65% («più per fortuna che per merito», dice modestamente il nostro) quando a Mùndula, seduto in Est, capitarono queste carte: ♦XX VAXX OKQJXXX *XX e la dichiarazione ebbe questo sviluppo: Nord 1 Picche 3 Quadri 4 Senza 7 Picche Est 2 Quadri passo contro passo Sud 3 Fiori 3 Picche 5 Quadri passo Ovest passo passo contro passo «Sul mio contro a 4 SA», racconta Mùndula, «la nostra avversaria che sedeva In Sud cadde quasi In catalessi e, solo dopo lunghissima riflessione, ritenne di fare la dichiarazione che avrebbe fatto senza il mio contro: cosi disse 5 Quadri intendendo mostrare un Asso. Il suo compagno, forse anche ingannato da quella lunga pensata, ritenne che il 5 Quadri significasse il possesso non d'uno, ma di tre Assi (passo: nessun Asso; surcontro: un Asso; 5 Fiori: due Assi; 5 Quadri: 3 Assi) e dichiarò il grande slam. Se è vero che tagliò l'Asso di Quadri della mia compagna, non potè fare a meno di cedere quello di Cuori». Mùndula-Rizzuti vinsero con una media vicina al 70%, lasciandosi dietro — a soli due punti — una coppia celebre: Garozzo-Dupont. i Luigi A. Bassi Camillo Pabis-Ticci

Persone citate: Assi, Blackwood, Garozzo, Giorgio Mùndula, Isabel Rizzuti, Rizzuti, Ticci

Luoghi citati: Birmingham, Bordeaux, Città Del Mare, Roma, Venezia