Tricem: cade la carta sfuma il raddoppio

Tricem: cade la carta sfuma il raddoppio Tricem: cade la carta sfuma il raddoppio PROVATE ad immaginare che effetto fa perdere un campionato italiano solo perché vi sfugge una carta sul tavolo. Accadde a Tricerri dodici anni fa. Aveva già vinto il titolo l'anno prima e ora stava raddoppiando quando si trovò a giocare un brillante quanto imperdibile grande slam a Quadri. Non c'erano problemi per un giocatore come lui: mosse dal morto il 2 di Quadri per battere le atout e dalla mano gli cadde il 6 che Ovest copri col 7: quel 7 era la carta d'atout più alta in circolazione... C'è nella storia del nostro bridge un precedente anche più clamoroso, del 1969 a Oslo, quando la nazionale femminile perse il titolo europeo per una carta malauguratamente sfuggita dalle dita di Maria Vittoria Venturini. Sono cose che si ricordano con amarezza e con rabbia, ma Tricerri scuote la testa con un gesto che gli è caratteristico: è il gioco, come un rigore che va a battere sul palo. Aldo Tricerri, «Tricio» per gli amici (e per qualche migliaio di bridgistl), è un personaggio inconfondibile, di una calma olimpica almeno fino a quando il compagno al tavolo asseconda il suo gioco. Già funzionario parastatale e oggi pensionato ad Acqui Terme, esce da quella scuola bridgistica alessandrina che diede diversi giocatori di grande valore: Nazionale e ovviamente Prima Picche, ha giocate contro gli Stati Uniti e la Spagna, ha vinto, due campionati italiani a squadre, due volte l'internazionale di Venezia a coppie e una volta quello a squadre, ha un secondo posto al «Cino Del Duca» ed è l'unico che abbia vinto per tre volte (con Vittorio Piola) la «Sfida al campione». Abitualmente non gioca che i grandi tornei, ma d'estate fa eccezione e lo trovate tutti i giorni a Sanremo al Circolo del tennis and bridge di corso Matuzia. Simpatico compagnone, il nostro ha un difetto: non riuscite a farvi dare una smazzata delle centomila che ha giocato. Non che si rifiuti, anzi s'infervora a cercarcele, ma via via che gli tornano in mente (e ve le fa annotare) lt scarta, gli paiono tutte ovvie. Finalmente una si salva, a malincuore: questo piccolo slam a Picche, raggiunto sull'apertura di 3 Cuori di Nord. * Q76 N *> AKJ1085 0 AQ106 n| |F V 75 O K84 "I |C O A73 * J32 S + AK Sud esce di "0 Fiori. Tricerri prende d'A e muove Picche, sulle quali Nord scarta una di Cuori. «Tenuto conto dell'attacco», spiega Tricerri, «è chiaro che Nord, inarcato con sette carte a Cuori, ha la Q di Fiori. Quindi via tutte le Picche e il K di Fiori, lasciando al morto AQ di Cuori. K8 di Quadri e J di ' Fiori. Nord non potrà asciugare il K di Cuori e a questo punto gli rimangono due Cuori, più due Quadri e la Q di Fiori incassati A e K di Quadri ho messo in tavola U J di Fiori per la Q di Nord che mi ha dovuto portare Cu jr1. per la forchetta del morto». Scuote la testa dubbioso, poi quasi fra sé dice: «Ma è facile...», e continua a scuotere la testa. Tempo fa il «Tricio. e tre amici, Gavino. Viale e Vivaldi andarono a giocare 1 Internazionale di Nizza. Vinsero con tale disinvoltura che il giorno dopo /Vice Malin pubblicò le loro quattro foto sotto il titolo: «Il Blue Team colpisce ancora». Luigi A. Bassi Camino Pabis-Ticci

Luoghi citati: Acqui Terme, Nizza, Oslo, Sanremo, Spagna, Stati Uniti, Venezia