Castelli della Lunigiana al piccolo trotto

Castelli della Lunigiana al piccolo trotto Castelli della Lunigiana al piccolo trotto e di libri proibiti. Andavano a venderli in Bersana e nella Padania. Il viaggio continua e tocca il castello di Villa, la torre di Tresana, sinistro ricordo di un marchese falsario e di rivolte popolari. Si raggiunge di nuovo il fiume con la veduta superba di Lusuolo, borgo e castello a controllo della valle e del guado della «Chiesaccia». una bella chiesa romanica con casolare. Ancora verde, ancora strade sterrate fra boschi e poi la valle di Monti, con il castello cinquecentesco abitato dai Malaspina. Quando si giunge a Fanicale si è a casa: il paese conserva un palazzotto mediceo, mura e torri. Poi di nuovo la Valle di Deglio: negli occhi i panorami di boschi e burroni, acque pulite e praterie, castelli, palazzi e torri, nel cuore l'amicizia con il cavallo, guida paziente e fedele attraverso le strade di una Lunigiana insospettata. absidi ed un idolo preistorico che fa la guardia all'aitar maggiore. Nei pressi della pieve, si può incontrare l'ultimo mugnaio della valle, che macina un grano biondo e duro con le grandi mole d'arenaria mosse dalle pale di legno. Nella piana di Groppoli si visitano i resti di un insediamento benedettino medioevale: ruderi suggestivi che ricordano antiche strade di pellegrini e mulattiere ancora oggi battute da slitte, cariche di fieno, trainate da mucche. La galoppata verso Mulazzo porta alla chiesa quattrocentesca di San Martino, isolata in mezzo ai boschi: nel borgo aleggia il fantasma di Dante. C'è una torre bizantina che si dice 10 abbia ospitato; ci sono i palazzotti malaspiniani; c'è 11 ricordo di Alessandro Malaspina, ultimo dei grandi navigatori italiani, finito in carcere in Spagna come Co¬ pochi fiumi puliti, si incontra ti castello di Malgrate con l'alta torre cilìndrica trecentesca e il borgo che si stringe attorno al mastio. Poi Filetto, gioiello di architettura fortificata: il borgo è un quadrilatero cinto da mura e torriole, con il nucleo più antico di origine bizantina e l'elegante palazzotto cinquecentesco dei marchesi Ariberti. A poca distanza dal paese ci si immerge nel verde della selva, antico bosco sacro dove affiorano statue-stele: idoli delle popolazioni liguri-apuane dalle sembianze di guerrieri e di donne prosperose. Sulle sponde della Magra, dagli argini imponenti, decine di piccole case abbandonate ricordano anni non lontani in cui la gente dei borghi di collina d'estate scendeva a valle. Qui sorge la Pieve romanica di Sorano, con i ciottoli del fiume che disegnano eleganti lombo. Ormai i castagneti dominano indiscussi con le loro ombre e i loro profumi. I cavalli procedono lentamente in salita, nelle alture che circondano la piana. A Govedo di Groppoli si sente aria di Genova: qui ha governato, dal '600 all'800. la famiglia Brignole Sale. La grande chiesa progettata nel '700 da Matteo Vinzoni; la villa che fu dei marchesi genovesi dove si pranza; il castello che si trascina in una pittoresca rovina. Il parroco mostra argenti e paramenti sacri, quadri e sculture di un passato fastoso. Montereggio è sede di tappa. I maggiori librai italiani sono originari di questo paese, le cui strade portano i nomi di editori e la piazza principale ha il monumento ai librai ambulanti. Di qui nell'800 partivano contadini con le gerle piene di pietre per affilare le falci Pietro Tarai!o

Persone citate: Alessandro Malaspina, Bersana, Brignole Sale, Castelli, Malaspina, Matteo Vinzoni

Luoghi citati: Genova, Malgrate, Mulazzo, Sorano, Spagna, Tresana