Venezia non sprofonda più Ma attenzione: non durerà

Venezia non sprofonda più Ma attenzione: non durerà Venezia non sprofonda più Ma attenzione: non durerà dapprima molto rapidamente, poi più gradualmente. Il tenomeno. chiamato nel suo insieme assestamento glacioisostatico. fu più vistoso là dove i ghiacciai erano più estesi, quindi nelle aree nordiche: Canada e regione baltica per l'appunto. Al Lido di Venezia, ma anche nel Ravennate, e in genere nella bassa Pianura Padana, si assiste al processo opposto: qui è il continente che si deprime, e il livello marino si solleva apparentemente più rapidamente che non altrove. Questa volta le cause sono da atttribuirsi in buona parte all'uomo. Per millen- Ira 8000 e 7000 anni fa fosse di ben un metro all'anno, cento metri per secolo. Dato che la superficie oceanica non può che essere piana e. per il principio dei vasi comunicanti, ovunque alla stessa quota, pur con le debite eccezioni dovute a fattori locali, come e possibile una rosa cosi ampia di comportamenti? In realtà il sollevamento marino è identico dappertutto. Contemporaneamente a questo movimento, però, anche le coste possono elevarsi o abbassarsi in funzione di cause diverse Torniamo agli esempi fatti. Ancora 15.000 anni fa. alla fine del Wtlrm, l'ultimo /avanzata del mare a Venezia: gli ultimi dati raccolti dal Cnr periodo glaciale dell'Era quaternaria, i ghiacciai erano enormemente più estesi di quanto non lo siano oggi: coltri spesse fino a 2-3 chilometri ricoprivano l'attuale Canada, la Scandinavia, il Mar Baltico. Il loro peso, valutabile in migliaia di miliardi di tonnellate, fece sprofondare la crosta continentale nel substrato formato da magma fluido. Fra 15.000 e 11.000 anni fa un rapido aumento di temperatura causò la fusione della maggior parte dei ghiacciai allora esistenti. Le porzioni di continenti prima gravate dalle masse glacializzate. come una zattera liberata dal carico, si sollevarono ni i fiumi della pianura veneta, il Po. il Reno, hanno portato a valle quelle ghiaie, sabbie e limi che hanno formato la pianura stessa. Negli ultimi decenni, per prevenire le periodiche disastrose inondazioni, i corsi d'acqua sono stati arginati. Le alluvioni sono state vinte, ma la pianura non ha più potuto fruire del ricorrente apporto di fanghi, sabbie, argille che ne elevavano insensibilmente ma continuamente il livello. Mancando l'apporto dei nuovi materiali, il naturale assestamento dei depositi, geologicamente giovani e non ancora stabilizzati, ha * portato a un'inversione del processo. Nel decennio compreso fra il 1950 e il 1960 in quella zona sono stati trivellati moltissimi pozzi per scopi irrigui, ed altri per il prelievo di metano: l'estrazione dei fluidi dal sottosuolo ha accelerato l'assestamento dei sedimenti. Nel decennio il livello della pianura si è abbassato di due metri, con punte di 30 centimetri all'anno. Si è corso il rischio di un generale avanzamento del mare, scongiurato soltanto dalla repentina sospensione, avvenuta nel 1960. dell'attività dei pozzi. Oggi la situazione è quasi stabilizzata, ed è ben noto che l'eccesso di sono abbastanza rassicuranti sollevamento marino è in prevalenza il risultato dell'abbassarsi del continente. Le variazioni del livello marino, chiamate oscillazioni eustatiche, che si possono osservare oggi sono tuttavia ben poca cosa se confrontate con quelle del recente passato geologico. 1.800.000 anni fa. all'inizio dell'Era quaternaria, gli oceani erano più elevati di 100 metri rispetto ad oggi. Con il progressivo accrescimento della calotta glaciale antartica, il cui inizio data da quell'epoca, la superficie marina cominciò a deprimersi, lino a raggiungere quote analoghe a quella attuale circa 900.000 anni fa. Successivamente. per quattro volte, il clima del globo alternativamente si raffreddò e si riscaldò. Durante i periodi freddi l'espansione dei ghiacciai sottraeva acqua all'idrosfera e conseguentemente il livello dei mari si abbassava, durante quelli caldi capitava l'opposto. Tornando all'ultima glaciazione, il WUrm, che conobbe il suo apice 25.000 anni fa. lo specchio d'acqua oceanico si abbassò in tutto il mondo di oltre 100 metri. Già abbiamo detto come tale oscillazione, là dove le masse di ghiaccio opprimevano i continenti, fu ampiamente compensata dallo sprofondamento glacioisostatico delle terre emerse. Lungo le coste libere dai ghiacciai, invece, si manifestò una vasta e generalizzata ritirata dei mari. Ampie zone di quello che e oggi il Mare del Nord, di fronte alla regione delle Fiandre. l'Adriatico settentrionale, una larga striscia di oceano a contatto con le coste orientali degli Stati Uniti erano emerse: attualmente, ad esempio, nei bassi fondali dell'Adriatico è possibile riconoscere gli antichi alvei dei fiumi veneti scavati in quella che allora era una pianura asciutta. Con l'ultima fase di riscaldamento del clima il mare tornò ad avanzare sul continente e a risommergere le zone prima emerse. Il processo è particolarmente evidente sulle piatte coste olandesi ove le conseguenze dell'avanzamento delle acque sono state studiate in dettaglio. La fase più tumultuosa dell'avanzata marina terminò fra 6000 e 5000 anni fa. Successivamente, in rapporto alle deboli oscillazioni climatiche degli ultimi millenni, il livello eustatico talora si abbassò, altre volte si sollevò, ma con variazioni contenute in pochi metri. Augusto Biancotti

Persone citate: Augusto Biancotti, Wurm

Luoghi citati: Canada, Lido Di Venezia, Stati Uniti, Venezia