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Nuovi rumoristi per gli Anni 80 Nuovi rumoristi per gli Anni 80 COME sarebbe stata concepita la musica futurista se Marinetti e compagni avessero avuto a disposinone l'elettronica? Probabilmente molto simile a quella che ci propone il trio inglese degli Art of Noise. Sotto l'etichetta ammiccante di Arte del Rumore. Anne Dudley («il tocco sensitivo.;, J.J. Jeczalik («sapientia fons vitae») e Gary Langan (• elemento che completa.; sono al loro secondo disco e continuano a sperimentare composizioni in linea futurista. Dichiara Anne: «La nostra musica è un cocktail di parti semplici e di parti più rischiose: è Aor (Adult Oriented Rock). Detestiamo qualunque cosa "fast", che sia cibo o musica». Art of Noise è oggi il gruppo che più si è fatto notare in questo tipo di musica con incredibili giochi sonori, alchimie computerizzate, vivisezioni del pentagramma operate alla mdrum machine-, morbidezze sintetiche. In Italia si sono messi in mostra anche con il jingle della Y10, un rock pulsante come una fabbrica della prima rivoluzione industriale. E proprio il rock è il protagonista delle fantasie elettroniche contenute nell'ultimo album, 'In visible si- lence». Un rock secondo la ricetta del trio londinese, sempre alla ricerca dei doppisensi, della multi-interpretazione. I! risultato è un disco piacevole per le innumerevoli curiosità contenute, ma anche destinato a provocare qualche crisi di rigetto da parte dell'ascoltatore. L'inizio è un gorgoglio di voci sintetizzate. Poi si corre attraverso suoni di bicchieri e gocce, sospiri e cori angelici ('Paranoimia'). vibra¬ foni al gusto di jazz e cavernosità elettroniche («Eye of a needle*). Il tutto rotto, per fortuna, con abili intermezzi melodici e rock (•Legs>, 'BackbeaU). Più bella la seconda facciata: un tema sinfonico in versioni classica ed fiorror, una dolce serenata metallica per amori robotici. Ma il gioiello è -Peter Gun», vecchio successo rock Anni 50 rivisitato e computerizzato, con il vecchio Duane Eddy a ripetere il vecchio ri// a( basso. Una musica per guerre stellari. Alessandro Rosa