Con la Chicago Orchestra e cento dischi Solti fa il record

Con la Chicago Orchestra e cento dischi Solti fa il record Con la Chicago Orchestra e cento dischi Solti fa il record IL primo recordman dell'era digitale, ovvero il primo interprete classico a superare il milione di Compact Disc venduti, è ovviamente un direttore d'orchestra (l'unico in grado di allineare numeri di catalogo abbastanza numerosi da poter tentare l'avvicinamento a certe vette himalayane. oltre alle stelle del rock, ai Michael Jackson, agli Sting. ai Prince. ai vecchi Rolling Stones). Ma non è il direttore il cui nome viene istintivo pronunciare per primo. Non è Karajan. e nemmeno Bernstein. che vanta l'immagine pubblica più diffusa e • multimediale (Italia compresa). E' Gr-org Solti. il settantaquattrenne ungherese allievo di Bartok. Kcdaly e Dohnanyi. insignito dalla Regina d'Inghilterra del titolo di Sir nel 1972. per la sua decennale direzione artistica al Covent Garden di Londra, siglata soprattutto da uno storico Ri/ig wagneriano poi finito in disco (ma con i Wiener Philharmoniker). e coperto di premi. E' dunque Georg Solti. da quasi ventanni alla guida della Chicago Symphony (l'orchestra, -cresciuta» da Fritz Reiner. che contende a Filadelfia e Cleveland il primato americano) a costituire il più vasto e solido investimento discogrefico degli Anni Ottanta, con i suoi più di cento titoli nel catalogo Decca (l'etichetta inglese per la quale registra in esclusiva e fedeltà granitica, veramente da anglo-ungherese, praticamente dal 1945). Il conferimento del fatidico disco di platino al direttore anche più carico di Grammy (l'Oscar del disco) ha coinciso con le sue apparizioni italiane, la prima, in giugno, a Bologna, per il Festival Grandi Interpreti, la seconda, più prestigiosa ma -politicamente» sfortunata, a Firenze, per una Nona di Beethoven all'ultimo istante spostata all'aperto, a Palazzo Pitti, per la improvvisa dichiarazione di inagibilità del Comunale. 'Arrivo in Italia una volta ogni quindici anni, e il giorno stesso mi chiudete il teatro-, s'è lasciato scappare Solti con amarezza superiore all'ironia. Un concerto comunque di rilievo e ben riuscito, ma che rimarrà probabilmente un ricordo per molto tempo: amareggiato dal clima pesante che rista¬ gna sulla vita musicale fiorentina Solti non sembra intenzionato a fissare molti impegni nel nostro Paese per molto tempo. Verrà solo nella sua casa toscana per le rituali, lunghe vacanze estive che trascorre in Italia da quindici anni, con la moglie e le due figlie. Niente più. E pensare che quella Nona era dedicata tutta al'Italia, nel nome del caro amico Italo Calvino. Non restano che i dischi. Appunto una nuova Nona di Beethoven, prevista per settembre-ottobre, mentre la sua precedente (con Chicago. Lorengar. Minton. Burrows e Talvela. del 1966) verrà pubblicata a medio prezzo dalla Decca in un solo disco, realizzando il record dei 47 minuti su una sola facciata (la seonda). Per fine agosto, ovvero i primi di settembre nei negozi, esce una Tosca con il Cavur&dossi di Giacomo Aragall. la Floria Tosca di Kiri Te Kanawa e lo Scarpia di Leo Nucci. Sul versante sinfonico, previsti per lo stesso periodo i Concerai per pianoforte di Liszt con Jorge Bolet. la Faust Symphonie. una A'ona di Bruckner. E' con questo intenso e ampio sventagliare di repertorio — tutto Beethoven. Brahms. Birtok. Bruckner. Elgnr. Mahler. Mozart. Strauss. Wagner e Verdi — che Georg Solti si e conquistato in tutto il mondo un pubblico -da platino». Ma ce un'altra novità. Nato come pianista, e costretto alla carriera solista anche dalla condizione di profugo (nell'immediato secondo anteguerra, in Svizzera, vinse il primo premio al Concorso di Ginevra, dando poi concerti in duo col violinsta Georg Kulenkapff. di cui rimangono testimonianze su dischi a medio prezzo della Decca). Solti sembra intenzionato a rimetter mano al pianoforte, a volte per scherzo (come a Bologna, in cui si alternò sul podio e alla tastiera con Vladimir Ashkenazy. unendosi a lui nel doppio concerto di Mozart), e un po' seriamente, come nel recentissimo CD registrato insieme ai Quartetto Melos di Stoccarda (che esordisce su Decca, essendo in esclusiva alla Deutsche Grammophon): Solti è alla tastiera nei Quartetti K 478 con pianoforte e 433 di Mozart. Dopo quarant'anni. un ritorno sul luogo del delitto. Cosimo Steffani