In quella stanza la vita è un particolare

Tutto libri Tutto libri Toussaint, giovane rivelazione del romanzo francese In quella stanza la vita è un particolare Brividi con irò l'afa dell'estate: sono due romanzi di Stephen King, mago della suspense, pubblicati da Mondadori sotto il titolo -l Mbri di Bachman. (pp. 410, L. 20.000). Bachman è lo pseudonimo scelto da King, tra il 77 e V84, per -fare qualcosa di diverso». E infatti i due romanzi La lunga marcia e L'uomo in fuga non sono classiche storie dì horror, come quelle che hanno reso famoso lo scrittore, portate sullo schermo da registi come Kubrick (Shinìng) e De Palma fCarrie>. Ma King non tradisce, neanche sotto pseudonimo, i suoi appassionati in cerca di avventure -mozzafiato», raccontando vicende, che sema far ricorso al soprannaturale, mescolano la paura con la banalità del quotidiano. costantemente mantenuto almeno un tono sotto al dovuto esprime bene il distacco incolmabile che il recluso volontario avverte da quella stessa realtà, e al tempo stesso realizza — ed è questo l'effetto più suggestivo del libro — una sorta di enfasi capovolta, di sovrabbondanza espressiva a forza di attenuazione, di autocontrollo, di understatement. E questi calcoli evidenti ne lasciano intravedere di ben più complessi e segreti: il richiamo a Mondrian e alle sue ineccepibili geometrie; la risonanza dei nomi propri (la ragazza ha soltanto un cognome. Edmondsson: l'ambasciatore d'Austria si chiama Eigenschaften. ma chissà quale possiede delle virtù che mancavano all'eroe musiliano); il continuo gioco dialettico tra l'immobilità e il movimento, che a tratti sembrano confondersi, scambiarsi i ruoli e misteriosamente equivalersi. E non per effetto di un qualche sofisma, come quello di Zenone di Elea che le freccette lanciate dal personaggio sembrerebbero evocare, ma in forza del teorema più celebre e indiscusso, quello di Pitagora, esplicitamente citato in epigrafe. Cosicché il romanzo, che è strutturato in tre capitoli ed ha il primo e il terzo, più brevi, dedicati all'immobilità dentro un appartamento parigino e il secondo, più ampio e intitolato Ipotenusa, occupato dalla descrizione di un viaggio e di un soggiorno a Venezia che.si risolvono in una nuova, appena diversa clausura, ne appare come una inopinata, ma rigorosa applicazione. Giovanni Bogliolo Jean-Philippe Toussaint: «La stanza da bagno», trad. di Leonella Prato Caruso, Guanda, 93 pagine, 12.000 lire. «Conquiste

Luoghi citati: Austria, Venezia