Leggera

Leggera Leggera vere i ricercatori i quali, pur di stampare questi reperti archeologici, sono andati a frugare tra nastri quasi inascoltabili (malgrado le «pulizie* e le registrazioni ultramoderne) di cui uno registrato addirittura in una staìiza d'albergo. Si può capire meno, invece, che siano stati pubblicati altri cinque pezzi (quelli c'el 1946 e del 1950) pressappoco nelle stesse condizioni, e tutto sommato poco utili, mentre gli unici che permettono un ascolto decente sono gli ultimi tre. Le esecuzioni del 1943 costituiscono una conferma di quanto è emerso a suo tempo dalle famose registrazioni, di poco precedenti, realizzate con l'or¬ Philip Bailey: «Inside out», Columbia. Se cercate un disco di mùsica nera ballabile, senza tante pretese tranne quelle della piacevolezza estetica, dell'ottima esecuzione, della facilità di ritmi, il disco di Bailey è quello giusto.. Questo giovanotto di colore ha abbandonato le proprie ràdici musicali, tutte blues e soul, per confezionare una serie di divertenti composizioni. Ha anche ottemperato alla moda di chiamare accanto a sé grandi nomi del rock: Nile Rodgers. Phtl Collins. Ray Parker Jr.. George Duke. Senza infamia, con qualche lode. Cantando Gran finale Wham! Nel millenario della Sacra di San Michele, bella ed austera abbazia posta sul monte Plrchiriano alle porte di Torino, fervono festeggiamenti e lavori di restauro. Per il compleanno della Sacra c'è anche un'iniziativa musicale, una cassetta di canzoni edita dallo Studio F: «La Val Susa». musiche di Mario Piovano, testi di Vito Brusa. voce di Daniela Alverman. Sono dieci canzoni che. tra valzer e mazurche, si inseriscono nella tradizione popolare piemontese, fatta di molta melodia e fisarmonica. La cassetta compone cosi un viaggio fra i luoghi classici e la storia della valle, sul filo della malinconia e dell'amore per la terra. Belli, eleganti, gonfi di successo, i due Wham! hanno abbandonato le scene del pop iaterna.zior.aie con un concerto memorabile: 70 mila ragazzi nello stàdio londinese di Wembley li hanno acclamati, pregati di restare. Tutto inutile, dopo 12 milioni di dischi venduti in tutto il mondo meglio non rischiare di cadere dagli allori alla polvere. Sono bravi, ma non certo i Beatles. E loro lo sanno. Ecco comunque per gli ' storici un doppio album «The final» in cui sono raccolti tutti i maggiori successi del duo inglese, più un paio di Inediti: un lungo e scintillante divertimento musicale. Ai posteri la sentenza.

Persone citate: Bailey, Daniela Alverman, George Duke, Mario Piovano, Philip Bailey, Ray Parker Jr, Rodgers

Luoghi citati: Columbia, Torino, Vito Brusa