Spagna, il fronte degli scrittori di Giuseppe Mayda

Tutto libri Tutto libri Come leggere la guerra civile: storia e testimonianze Spagna, il fronte degli scrittori lo, Oggi in Spagna, domani in Italia (Einaudi. 1967), diverrà la parola d'ordine della resistenza antifascista. Da altri cinquantun Paesi accorsero in aiuto della repubblica quasi 40.000 volontari — compresi intellettuali come Aragon, Orwell, Auden, Hemingway, Wells, Pasternak. Priestley. Malraux — che costituirono cinque Brigate Internazionali. Le loro vicende le narrano due celebri dirigenti politici, Pietro Nenni (Spagna, Edizioni dell'A vanti!, 1962) e Luigi Longo (Le Brigate Internazionali in Spagna, Editori Riuniti, 1972) anche perché uno dei battaglioni formati da italiani, il «Garibaldi», appartenente alla Brigata omonima, combattè a Guadalajara contro le truppe fasciste di Roatta (Olao Conforti, Guadalajara — La prima sconfitta del fascismo, Mursia, 1967; Sandro Attanasio. Gli Italiani e la guerra di Spagna, Mursia, 1976; Roberto Cantalupo, Fu la Spagna, Mondadori, 1948 ed Emilio Faldella. Venti mesi di guerra di Spagna, Le Monnier. 1939). Più numerosi nelle forze di terra, che contavano 300.000 uomini contro i 240.000 scarsi dei nazionalisti, i repubblicani furono battuti nei cieli dall'aeronautica fascista e. soprattutto, dalla Luftwaffe tedesca che aveva preso il falso nome di Legione Condor (Hidalgo De Cisneros, Cielo rosso in Spagna, Editori Riuniti. 1971). E la Luftwaffe distrusse Guernica con un selvaggio bombardamento anticipatore di quegli attacchi in picchiata che avrebbero terrorizzato i fanti francesi sulla Mosa di li a due anni (Max Gallo, Il corteo dei vincitori, Laterza, 1973). Ma, certamente, quella di Spagna fu la più sanguinosa guerra civile della storia contemporanea: i morti vennero calcolati in 580.000, pari cioè ai caduti italiani del "15-18. di cui 325.000 in battaglia e oltre 200.000 passati per le armi dei contendenti. I massacri dei repubblicani furono maggiormente opera della folla o di capi improvvisati; Franco, invece, scatenò una metodica, fredda ferocia per imporre il suo regime nelle zone occupate e a lui ostili. Lo documenta Ian Gibson nella ricostruzione dell'uccisione di Lorca (La morte di Federico Garcia Lorca e la repressione nazionalista di Granada nel 1936, Feltrinelli, 1973), ferocia che, come scrive Georges Bernanos (I grandi cimiteri sotto la luna, Il Saggiatore, 1953 poi riedito da Mondadori. 1980) arrivava a sterminare tutti gli esponenti dei partiti del Fronte Popolare, dei sindacati e, in molte regioni, anche quelli che semplicemente avevano votato per la sinistra. Giuseppe Mayda -'i; . "'• ' ' * oioJW '■' sito1*» '"'•• :' ;r' .. 'fimi