Giampaolo Dossena di Masolino D'amico

Masolino d'Amico Masolino d'Amico Carlo Della Corte Giampaolo Dossena IN famiglia avevamo visto il frate di Frassica alla televisione e non ci aveva fatto un grande effetto. Il libro invece, II libro di Sani Gesualdi (Longanesi) ci ha fatto rìdere come succede poche volte. •Lo sapevamo già», ma per iscrìtto è stata un'altra cosa. Lo abbiamo citato e commentato a tavola per un paio di giorni; mia figlia (14 anni) è riuscita per prima a indovinare cosa vuol dire »sciogghè». L'amico ritrovato di Fred Uhlman (Feltrinelli) l'aveva letto mia moglie tempo fa, uno degli ultimi lavori che le aveva chiesto Franco Occhetto. Le era piaciuto molto e ce l'aveva raccontato in un viaggio in macchina. Poi lo abbiamo letto tutti. Aveva funzionato al riassunto orale, funzionava alla lettura. Se ne è veramente innamorato mio figlio (18 anni). Anche le Poesie del Gutnizzelli 'le sapevo già- ma le ho apprezzate ex novo nella nuova edizione di Edoardo Sanguinati (Mondadori). Temo di non averne parlato in famiglia. Son contento di parlarne adesso. Bella introduzione, bel comnvento. Bellissime poesie. SEGNALO tre piacevolissimi libri scritti da donne, di cui ho già parlato a suo tempo: Donne eccellenti di Barbara Pym (La Tartaruga), primo incontro con una spiritosa non meno che profonda osservatrice di costumi inglesi, quasi una novella Jane Austen dal moderno fondo di amarezza; Hotel du Lac di Anita Brookner (Mondadori), intelligente apologo sull'amore, che ostenta di adottare i modi del romanzo rosa per rovesciarli argutamente; e Cuori in trasferta di Alisan Lurie (Feltrinelli), brillante e originale cronaca neojamesiana delle avventure parallele di due americani in Inghilterra. SUGGERISCO: Voci dell'americano Frederic Prokosch (Adelphi), una sontuosa e amabile schidionata di celebrità della penna. Gli scrittori, da Mann a Joyce, da Brecht a Moravia, notoriamente piatti e bidimensionali, qui diventano, grazie all'eccezionale ritrattista, vivi e stereoscopici come i protagonisti dei loro migliori libri. E poi: L'amico ritrovato del semiignoto tedesco Fred Ulhman (Feltrinelli), un romanzino che penso non sarebbe nato senza Alain-Fournler e forse nemmeno senza Musil. Ma assolutamente autonomo e solitario. Una stupenda, inebriante miscela di omoerotlsmo impalpabile, che senza fragori ripropone l'inesausta tragedia della persecuzione razziale e il profumo di un antico senso dell'onore da «Grande illusione.. Infine: Idioma di Andrea Zanzotto (Mondadori): versi scrìtti in due Idiomi, un italiano allucinante e futurìbile (come dopo l'emulsione provocata da un vertice) e il dialetto veneto, dolcissimo recupero mentale di un grande trovarobato paesaggistico e umano.

Luoghi citati: Inghilterra