I mass media, la Chiesa e Belzebù al centro del meeting CI di Rimini di Pierangelo Sapegno

INTERNO INTERNO I mass media, la Chiesa e Belzebù al centro del meeting CI di Rimini II presidente della laica - «Il diavolo l DAL NOSTRO INVIATO RIMINI — La messa è finita. Ma i diecimila non se ne vanno in pace. Restano 11 e fanno partire un'ovazione, calda e prolungata. Il cardinale Ugo Poletti, vicario di Roma e presidente della Conferenza Episcopale italiana, si è spogliato dei paramenti e torna su, accanto all'altare: «Giovedì ho visto il Papa e lui mi ha manifestato tutta la sua gioia perché io venivo qui. Gioia e interesse devono avere tutti i Vescovi d'Italia. Voi siete gli autentici testimoni della libertà dell"uomo«. Ieri il messaggio di Wojtyla, oggi il cardinale Poletti. La Chiesa incontra l'esercito di Cielle, ed è qualcosa più di un abbraccio. Al Meeting di Rimini — «Tamburi bit e messaggi» — dedicati alla comunicazione, dopo i toni d'apertura di Roberto Formigoni, morbidi e delicati, ecco quelli del vicario di Roma. Certamente, un pò più netti e decisi. Si dialoga sempre, come ieri e più di ieri, abbracci e baci, ma ruoli più chiari. A partire dall'informazione e dal suo mondo difficile sospeso tra verità e menzogne. Arriva Giampaolo Pansa, con Enzo Biagi. e pure lui, dal fronte laico, giudica severamente la situazione problematica della stampa italiana: «L'informazione è uno dei bubboni di questa democrazia. I giornalisti hanno perso capacità di stupirsi e di stimolare la curiosità del lettore fornendogli notizie corrette». Anche Poletti con i giornalisti dimezzati non si spreca certo in complimenti. «Voi giornalisti siete persuasi che gli attuali messi di comunicazione siano perfetti? Che siano testimoni del bene? Se si. chiudiamo il discorso, non serve parlarne. Ma chi può dirlo. Voi per primi subite pressioni, è inutile negarlo: vi dovete adeguare agli strumenti che vi fanno guadagnare il pane. Dobbiamo accettare supinamente questa condizione? No. Il cristiano è tenuto a lottare. Vi porto un esempio. Vi racconto la ripugnanza che ho provato tre sere fa quando il Telegiornale ha intervistato per cinque minuti di fila il drogato di Napoli denunciato dalla madre. Vedevo quel povero ragazzo che non sapeva parlare, vedevo quel tossicomane, e mi chiedevo: quello è notiziario o strumentalizzazione della sofferenza umana? Io stavo male come uomo. Non come cristiano. Non è contro i giornalisti che io parlo e che parla questo meeting. E' contro lo strumento che viene adoperato-. In compenso, i cattolici hanno poco spazio, è vero, dice Poletti. «Quante volte la stampa laica non ha riportato integrali le nostre dichiarazioni? Ma nessun giornale ha ogni domenica centomila microfoni dai quali comunicare. E anche la polemica sull'ora di religione è stata voluta dai laici, ma gli è andata male. La polemica laica ricade sii chi la fa,. La nostra presenza nei mass media, invece, ribadisce il cardinale, è dialettica. Conferenza episcopalo si vuole esorcizzare, E diventa polemica -solo quando c'è uno stravolgimento della nostra testimonianza». Ecco il meeting, allora, l'occasione per aprire il dialogo e chiarirne subito i termini. «Noi abbiamo molte cose da dire al mondo, e l'impegno è di annunciare e comunicare. Ci interroghiamo su come farlo, con quali mezzi, con quali parole,. Ma non si parlerà — questa è la promessa — solo da una parte: «Comunicare è essenzialmente uno scambio. Trasmettere quello che si ha dentro anche per ricevere risposte. Pure nel Vangelo l'annuncio della buona novella avviene con il dialogo,. E cosi, domandando e rispondendo, continua anche questo dialogo. Gli chiedono di parlare della Poletti risponde: donna. E «Comuni¬ ca meglio dell'uomo. Il problema è che rischia di farsi sopraffare dai sentimenti. Il vantaggio invece è che può dare calore al messaggio. Mi auguro che nei giornali la donna trovi ancora più spazio,. E il diavolo? Lei cosa direbbe ai giovani? Poletti: «Io direi questo. Giovani, voi riconoscete che esiste il bene sulla terra? E loro mi direbbero di sì. Ha una sorgente? Mi direbbero ancora di si. E c'è il male? Sempre si sarebbe la loro risposta. La vendetta, l'odio, la sopraffazione, l'inganno, tutto questo e altro è il male. Avrà anche lui una sua origine?, ci sarà qualche sorgente? C'è. Noi diciamo che la sorgente si chiama il demonio. E che non è una forza generica, ma personalizzata. Molte volte si alza la voce contro perché, sotto sotto, c'è la paura. Si dice che non esiste per poi poter fare quello che si vuole. Lo si vuole esorcizzare. Esiste, invece. E come confidiamo nell'esistenza dello spirito buono, così siamo convinti ci sia una sorgente del male,. Che ne pensa dei movimenti cristiani? «Sono tanti, ciascuno con una sua caratterizzazione. L'incidente di saba e crìtica l'uso degli ma esiste» - Biagi: CI ha una presenza coraggiosa, precisa, integrale nell'espressione dei valori di verità, che vuole stare nella società di oggi, partendo dai giovani per arrivare anche ad altre fasce della comunità civile. La mia presenza qui esprime una costante attenzione della Chiesa a tutti i movimenti,. Da CI all'informazione, con qualche capatina dalla parte del diavolo. Il Meeting va avanti cosi. Porse — il sospetto dopo questi due giorni adesso c'è — il diavolo è più vicino all'informazione di quanto si pensava. O forse no. Per Enzo Biagi. che ci scherza sopra ma non tanto, il demonio deve avere invece • il composto atteggiamento del signor Marcinkus,. Chissà. Pierangelo Sapegno

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