Storia di Rocky, il bastardino che ad Orta ha trovato padrone

Stona di Rocky, il bastardino che ad Orta ha trovato padrone Stona di Rocky, il bastardino che ad Orta ha trovato padrone Abbandonato dai suoi proprietari è stato raccolto dai bambini - un pascià, nel cortile del palazzo del municipio, affidato alle cure che un cucciolo quindi, razza non certo pura, pelo marrone chiaro, grandi occhi nocciola dall'accattivante espressione nùte. si era subito «intrufolato» fra i componenti di una troupe cinematografica impegnata a «girare» proprio nella piazza del paese. La simpatia del randagio aveva conquistato attori e tecnici. Anche gli ortesi si erano accorti del nuovo arrivato e si era subito iniziata una sorta di gara di solidarietà nei confronti dell'animale al quale non mancava certo di eh*- sfamarsi. Ma i guai per Rpcky non erano finiti. Quando la troupe pochi giorni dopo lasciò Orta il randagio andò incontro all'ennesima brutta avventura: visto un cane di ORTA S. GIULIO — Adesso, quando al guinzaglio passeggia per le strette vie del vecchio «borgo» o nella piazza-salotto di Orta, Rocky si dà persino delle arie. Ha fatto in fretta a dimenticare le angherie degli uomini grazie all'affetto di altri uomini: gli abitanti di questo suggestivo centro turistico che lo hanno adottato e continuano a circondarlo di cure. Rocky è un cane randagio ed ha alle spalle una storia triste, comune a quella di tanti altri «amici dell'uomo» abbandonati in estate dai proprietari. La sorte di tali bestie è segnata: prima o poi vengono catturati e finiscono nel canili municipali. Per il cane di Orta, invece, c'è stato il «lieto fine». Un intero paese si è schierato dalla sua parte e guai a parlare a questa gente di canili municipali o di abbattimento. Rocky (cosi è stato chiamato il trovatello dopo una breve consultazione che ha visto prevalere la scelta dei più piccoli) vive come un pascià nel giardino del palazzo municipale affidato alle cure della guardia civica Stefano Giorgi e della moglie Maria. E' una sistemazione provvisoria. Ma intanto il cane è felice anche perché è sempre attorniato dai bambini con i quali non si stanca mai di giocare. La storia di Rocky si è iniziata un mese fa quando, magro, spelacchiato, proveniente da chissà dove, ha fatto la sua comparsa ad Orta. Circa un anno e mezzo d'età, poco più zionale cerimonia in vista della corsa del 13 settembre Adesso vive, come di un vigile urbano razza «pregiata, al guinzaglio del proprietario tenta di avvicinarsi. La sua «razza incerta» spinse l'uomo ad allontanarlo con violenza: per Rocky fu un'altra sonora bastonatura: venne lascialo a terra mezzo morto in un lago di sangue. Lo soccorsero i suoi migliori amici, i bambini, e lo portarono dalla guardia municipale. «Era in condizioni pietose — racconta Stefano Giorgi — tanto che decisi di farlo curare immediatamente, trovai una pediatra la quale non si rifiutò di soccorrere la povera bestia-. La notizia dell'ennesima disavventura del cane di Orta arrivo all'orecchio dell'assessore alla Cultura. Fiorella Mattioli Carcano, e dell'assessore al Turismo. Fabrizio Morea. Ne parlarono al sindaco Cleto Gallina e venne deciso, con l'accordo di tutti gli altri componenti del consiglio comunale, di fare il possibile per salvare Rocky. -Qualcuno Iw parlato di consigli comunali convocati appositamente — dice il primo cittadino Gallina — ma si tratta di esagerazioni. Siamo stati mossi dalla pietà per quella povera bestia. Ad Orta non ci piace veder trattare male nessuno, neanche un cane. Abbiamo quindi adottato Rocky e lo terremo fino a quando non troveremo una persona disposta a prenderselo e...a trattarlo bene-. -Noi di Orta — aggiunge Fiorella Mattioli Carcano — siamo gente particolare. Magari restiamo indifferenti di fronte ai grossi personaggi, e ne vediamo tanti, ma ci commuoviamo dì fronte a un disgraziato cane abbandonato-, Rocky. quindi, nel suo peregrinare da «randagio», senza saperlo è andato a finire in un posto ideale. Adesso dimostra la sua gratitudine scodinzolando a tutti e forse in cuor suo spera che nessun nuovo «padrone» venga a prelevarlo. Sta troppo bene dov'è. Marcello Sanzo