Gli uccelli al laccio e in Friuli scoppia la guerra
Gli uccelli allaccio Gli uccelli allaccio e in Friuli scoppia la guerra Braccio.di ferro fra la Lipu e la Regione UDINE — E' guerra aperta fra 1 protezionisti, da una parte, e 1 catturate-ri di uccelli e la Regione Friuli-Venezia Giulia, dall'altra. Da Ferragosto al 15 dicembre si possono prendere al laccio, bloccare con le reti o altre trappole 880 mila fra fringuelli, ciuffolotti, tordi e merli, 13 specie in tutto, alcune delle quali — precisano alla Lipu, la Lega per la protezione degli uccelli — protette dalla legislazione nazionale. Domenica 17 agosto, In occasione della .Sagra dei osei. di Sacile, il primo round è finito pari: i protezionisti hanno portato lo scompiglio fra le gabbiette e gli allevatori-commercianti, che a loro volta hanno replicato per le rime, spalleggiati da alcuni amministratori lo cali. Il prossimo match è previ sto fuori casa: il 17 settembre lo Stato italiano (in compa< gnia di Francia e Belgio) dovrà rispondere davanti alla Corte di Giustizia del Lus semburgo della violazione della direttiva Cee 409. ossia di quella norma del 1979, che riguarda la protezione degli uccelli selvatici. Gran parte delle violazioni di cui si parla sono state e vengono compia te in Friuli, in nome dell'ami ca tradizione dell'aucupio. la cattura degli uccelli, praticata da 1800 uccellatori. Per di più. una recente legge regionale. stabilendo quantità e specie di uccelli catturabili ed escludendo la vìa dei ricorsi per opporvisi (salvo il referendum popolare, non ancora regolamentato), -tarpa le ali- proprio ai protezionisti, che in passato erano arrivati sino al Consiglio di Stato per bloccare l'uccellagione. Ma. pur aven do ottenuto due volte ragione in quella sede, gli amici degli uccelli attendono ancora l'applicazione delle sentenze favorevoli. Alla Lipu dicono di avere molti argomenti al loro simbolico arco. Anche quello dell'equilibrio ambientale: la deportazione- di quasi un milione di uccelli dai boschi della regione comporterà la «necessità immediata di aumentare la quantità di pesticidi impiegati in agricoltura: ogni coppia che nidifica cattura a sua volta, in un anno, insetti per 75 chilogrammi di peso complessivo. Senza gli uccelli si dovrà ricorrere ai veleni-. L'argomento forte della difesa dei protezionisti rimane evidentemente quello della tutela di specie che possono rischiare l'estinzione. -Se la politica della Regione autonoma Friuli-Venezia Giulia venisse seguita in tutta Italia — accusa Piergiorgio Candela, uno degli Ispettori della Lipu che ha partecipato alla spedizione di Sacile — di ciuffolotti o peppole rimarrebbero ben pochi esemplari-. Anche i protezionisti tedeschi (agli allevatori della Germania viene destinata buona parte degli uccelli catturati in Friuli) si sono mossi. Per iniziativa del -Komitee gegen den Vogelmord' di Amburgo vengono distribuiti da alcuni giorni ai Valichi di frontiera centomila copie di un volantino in tre lingue (tedesco. Inglese e italiano) dal messaggio forte e chiaro: -Basta con il massacro. Gli uccellini catturati in Friuli potrebbero essere nati nel tuo giardino-. E si Invitano a scrivere lettere di protesta al presidente re gionale Biasutti. A San Benedetto Una marchigiana è stata eletta miss gambissime SAN BENEDETTO DEL TRONO — Barbara Capponi, 18 anni, nata a Fermo, ma residente a Pedaso (Ascoli Piceno), è «miss in gambissime 1986». Il titolo glielo ha asse gnato la giuria presieduta dal regista Dino Risi. Barbara, pur essendo marchigiana, ha partecipato in rappresentanza del Molise. E' alta un metro e 76 e le sue misure sono 92 - 65 - 95; gli occhi e 1 capelli sono castani; ha compiuto studi classici e ora vuole iscriversi a giurisprudenza, «Miss in gambissime internazionale» è stata eletta Petra Zienke, 20 anni, di Bonn. La giuria era composta, ol tre che dal presidente, dagli attori Linda Christian, Oreste Lionello, Laura Troschel, dallo scrittore Massimo Grillando dalla stilista Micol Fontana.
Persone citate: Biasutti, Dino Risi, Laura Troschel, Linda Christian, Micol Fontana, Oreste Lionello, Petra Zienke, Piergiorgio Candela
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