C'è un palazzo in vendita Nessuno sa che è abusivo

In via Fratelli Bandiera angolo corso Ferrucci In via Fratelli Bandiera angolo corso Ferrucci C'è un palazzo in vendita Nessuno sa che è abusivo Lo ha scoperto un'inquilina quando ha chiesto alla banca il mutuo Un'agenzia che ha acquistato un alloggio si è invece rivolta al giudice Il palazzo sorto dove era previstAccade spesso a Torino. Un palazzo diventa oggetto di «vendita frazionata». Gli inquilini hanno, nella maggior parte dei casi, due possibilità: acquistare gli appartamenti che hanno in affitto da anni, oppure, se i nuovi proprietari vogliono i vani liberi, andare a cercar alloggio altrove. Cosi è successo anche ad una signora che abitava da tempo nello stabile di via Fratelli Bandiera all'angolo con corso Ferrucci. Il suo appartamento, come tutti gli altri, è stato messo in vendita e lei ha deciso di non abbandonare la «vecchia» casa, ma di cCictBtmpmctpPptb sta una zona di verde pubblico comprarla dalla immobiliare Consuledile, di via Cibrario 1, incaricata dell'operazione. Cosi, dopo aver versato una caparra, l'inquilina, aspirante proprietaria, si è recata al Banco di Roma e ha presentato la sua brava richiesta di mutuo per l'acquisto. L'istituto di credito, com'è prassi, ha chiesto la documentazione necessaria e poi, con gran stupore della cliente, ha dato la sua risposta: per il mutuo, niente da fare. Perché mal? Semplice, perché la casa sorge su un terreno adibito a servizi urbani e metropolitani. La signora, allibita, torna alla Consuledile e si fa restituire la caparra, promettendo, nel contempo, che avrebbe lasciato comunque libero l'alloggio. Cosa che ha fatto, trasferendosi in una località della cintura torinese. Qualcun altro, però, non è disposto a chiudere il discorso in modo cosi amichevole e ha già avviato un procedimento legale nei confronti di Pietro Rossi e Ludovico Montella, proprietari della Consuledile. Sergio Rulfi, amministratore della S.S. Bandiera, non ha gradito lo «scherzo». «La nostra società — spiega — ha acquistato un appartamento in quello stabile e all'atto della vendita, per legge, si doveva dichiarare il vincolo su cui insiste la casa». Questo, in termini pratici, che cosa significa? «E' molto semplice. Quando lo stabile sarà vetusto, e teniamo conto che è stato costruito nel 1963, quando si vorrà edificare qualcos'altro al suo posto, gli acquirenti o i loro eredi non potranno accampare diritti su quel terreno. Il silenzio di chi ha venduto la casa, insomma, rappresenta, per chi ha comprato e magari pensava di lasciare l'appartamento al figlio, un danno emergente». La situazione dello stabile sarebbe poi complicata da un altro fatto: mentre esiste il permesso di abitablità per i locali di corso Ferrucci, non altrettanto si potrebbe dire per quelli su via Bandiera. Concludendo: 110 appartamenti, più negozi e magazzini, per un valore di circa 8 miliardi e 300 milioni dal futuro piuttosto incerto. d. dan.

Persone citate: Ludovico Montella, Pietro Rossi, Semplice, Sergio Rulfi

Luoghi citati: Torino