Un autunno senza la paura dei prezzi

Un autunno senza la paura dei prezzi Un autunno senza la paura dei prezzi Nonostante l'indice luglio non ci sono s Le feste, come suggerisce un vecchio adagio, spazzano via tutte le preoccupazioni. Le feste, poi, che durano due. tre settimane, come succede puntualmente in agosto (ma sempre di meno sono i torinesi che lasciano la città per più di qualche giorno), dovrebbero essere secondo logica un vero riposo dai problemi quotidiani. Ma le grandi vacanze stanno per finire. Con oggi molti ritornano a far la spesa fra i banchi dei mercati, nei negozi e nei supermercati. C'è da chiedersi quali sorprese, riguardo ai prezzi, potrà riservare ai torinesi il rientro in città. In luglio si è registrata la «crescita zero- dell'inflazione: rispetto ai precedenti trenta giorni i prezzi si erano •'fermati-. Ma. complessivamente, nei primi sette mesi dell'anno il costo della vita è salito del 2.9 per cento. E' probabile che. per ragioni congiunturali che prescindono comunque (in agosto quasi tutto è fermo) dal trend positivo di questi mesi, non si verifichino significative novità. Potranno esserci eccezioni, del resto già annunciate, per alcuni prodotti alimentari, tipo il prosciutto crudo di marca, ma nell'insieme la -crescita zero- dovrebbe essere confermata. Nel 1985, fra luglio e agosto, si registrò una variazione dell'indice generale dei prezzi quasi impercettibile (+ 0.2). mentre la corsa in avanti dell'inflazione riprese da settembre, ma sempre sù valori più contenuti rispetto al passato (+ 0.9 nei primi trenta giorni dopo le ferie). Può essere utile sottolineare che a Torino, a giugno, i Giaveno, frazion sia salito complessivametati aumenti significativi e Ponte Pietra nte del 2,9 per cento n e per settembre non prezzi al consumo dei generi alimentari risultavano più alti di quasi un punto percentuale rispetto alla media nazionale, mentre erano leggermente più bassi quelli di abiti e calzature. C'è però da osservare che il vestiario è rincarato ovunque, quindi anche a Torino, più di ogni altro genere di consumo. Secondo il notiziario di statistica del Comune la variazione è stata di 7.2 punti in più rispetto al 1985. appena inferiore agli aumenti dei costi per l'abitazione. Il quadro statistico suggerisce anche che i prezzi dei generi d'abbigliamenti sono rimasti quasi invariati nel periodo febbraioaprile. In tutta Italia, e in particolare a Torino, si sono invece avvertiti positivamente i riflessi della sensibile diminuzione del caro-petrolio che mise in ginocchio l'economia occidentale tredici anni fa: i derivati dall'oro nero costavano a giugno il 4.5 per cento in meno che nel 1985 (media nazionale), e a Torino addirittura il 7.5 in meno. Malgrado ciò. qualche amministratore di condomimio prevede una spesa superiore per il riscaldamento. Cosi, almeno, ci è slato segnalato. «Ci sono operatori, in quel settore, che si muovono per conto loro — risponde il dott. Ottavio Guala, uno dei vicedirettori dell'Ascom. l'associazione dei commercianti —. Purtroppo noi non riusciamo a tenerli sotto controllo. Diciamo allora, per tranquillità dei consumatori, che non si prevedono rincari di prezzo, salvo casi particolari, per nessun genere di prima necessità'. Dopo le ferie si el corso dell'anno, a si prevedono novità fanno sempre i bil

Persone citate: Ottavio Guala, Ponte Pietra

Luoghi citati: Italia, Torino