Vittoria, penna facile

Vittoria, penna facile Vittoria, penna facile Inseparabile dal suo diario, la regina Vittoria d'Inghilterra lo cominciò bambina, quando ancora la chiamavano Drina (diminutivo di Alessandrina, uno dei suoi nomi, con Giorgiana, Carlotta, Augusta Vittoria) e fu in grado di scrivere un -pensierino». I biografi considerano tuttavia Diario ciò che annotò dal 1837. l'anno in cui. diciottenne, ascese al trono alla morte di Guglielmo IV. Il rapporto fra la sovrana e il Diario prosegue poi sempre fitto, accentuato dal bisogno di colloquiare con la carta nei momenti più gravi, soprattutto quando viene a mancarle «il caro Alberto», suo marito. Nei diari c'è proprio tutto: ciò che pensa dei Primi Ministri, come Melbourne, Palmerston. Disraeli, oppure quel «discolaccio» di Gladstone. c'è gioia per le nascite, per i matrimoni, angoscia per i lutti. Avvenimenti che scandiscono l'esistenza di Vittoria nel regno più lungo della storia britannica, dal 1837 al 1901, mentre la carta geopolitica del mondo si modifica e la vita muta. Cambia, ma più lentamente, anche la grafia di Vittoria e pare stabilizzarsi nella maturità, ferma e chiara anche negli anni avanti, quando la regina respinge gli occhiali e ordina che si scriva a grandi lettere nei testi che le vengono sottoposti. Scrive anche un libro e nasce, corredato dai suoi inconfondibili disegni, il volume «Alcune pagine dal giornale della vita di S.M. la Regina Vittoria nell'Alta Scozia (1862-1882)». che in Italia Le Mounier traduce nel 1884. Affascinata dal lungolago di Baveno, in un soggiorno italiano, prende appunti, manifesta entusiasmo in bigliettini volanti, ritrae ragazze in costume e paesaggi. Nei momenti in cui è allo scrittoio, sotto la lampada verde, accanto alla foto di Alberto, a Windsor, oppure a Sandringham o in viaggio. Vittoria manda lettere. I messaggi di Vittoria sono felicità per i collezionisti e ^ricamano» quella che è chiamata Era Vittoriana: lettere allo zio Leopoldo del Belgio, lettere ai figli, ai nipoti, ai ministri, a dame, a sovrani sparsi nel mondo. Tutti, chi più chi meno, legati da parentela con lei che, non per nulla, fu chiamata -Nonna d'Europa». Materiale prezioso per i biografi della regina, per il -letterato» Lptto.i Stiachey, per la resocontista minuziosa, più vicina a noi, Elizabeth Longford. Il Journal di Vittoria svela il pensiero genuino di una donna che regna sull'Inghilterra per quasi sessantaquattro anni, die annota particolari minuti, giorno per giorno — autentico day-book — fino al fatale 14 gennaio 1901. la prima pagina bianca in cosi tanto tempo. La fine s'approssima. Vittoria scompare il 22 gennaio 1901. r. ross.

Persone citate: Augusta Vittoria, Disraeli, Elizabeth Longford, Gladstone, Guglielmo Iv, Mounier, Vittoria, Vittoria D'inghilterra, Windsor

Luoghi citati: Alta Scozia, Baveno, Belgio, Europa, Inghilterra, Italia, Melbourne