«Giornale» d'un Papa contadino

«Giornale» d'un Papa contadino «Giornale» d'un Papa contadino Non so se nel ventre segreto del più segreti archivi del Vaticano esistano ancora sconosciuti ed Inediti «diari» di Papi che li abbiano continuali anche dopo l'elezione. Quel che c'era di personale ed anche di Intimo, di qualche Papa del nostro secolo, lo conosciamo soltanto o soprattutto dal loro testamenti spirituali e dagli epistolari, questi sovente più rivelatori del diari stessi. Per capire l'Intensità della spiritualità, Il rigore con se stesso, e l'abbandono a Dio di un uomo severo e tenerissimo Insieme come Paolo VI, basta rileggere quel capolavoro che è •Pensiero alla morte», Il suo testamento d'uomo e di pastore. Ma non v'è dubbio che è stato un Papa a darci un diario di Papa — o almeno anche di Papa — destinato a rinnovare sia il concetto di valori naturali, sia a testimoniare la povertà nativa e scelta come la condizione evangelicamente ideale per giungere, senza mal intuirlo prima, lungo una vita di settantasette anni, Un sulla cattedra di Pietro. «Il Giornale dell'Anima» che II contadino-seminarista Roncalli, quattordicenne, inizia a scrìvere nel seminario di Bergamo II 27 febbraio 1898, à terminato nel palazzo vaticano Il 15 settembre 1962. L'enorme successo che quel diario ebbe subito, alla prima edizione subito dopo la morte del Papa, confermò che milioni di credenti e non credenti, nel loro entusiasmo per Papa Giovanni, ne avevano intuito le ra¬ dici, il vitale segreto di umiltà, d'obbedienza e di pace, la pasta d'uomo e II carisma di Pontefice. A padre Giulio Bevilacqua, Il cardinale parroco amico di Paolo VI, fu domandalo quale tosse il segreto del lascino del diario di Roncalli, di quel ricordi semplici e preziosi. Bevilacqua rispose citando un passo di «L'ultimo del giusti» di André Schwarz Bart: «In uno dei più formidabili libri di questi ultimi tempi, un bimbo ebreo chiede all'anziano che cosa dove tare II giusto; e l'anziano, senza esitazione, gli risponde: "Al sole chiedi forse di fare qualche cosa? Si leva, tramonta, ti fa esultare l'anima"». Questo fece, e continua a fare — 6 tuttora un best-seller che cammina silenzioso in tutto Il mondo — Il diario di Papa Giovanni. Un diario Indivisibile (per capire II nostro tempo, il Concilio e la Chiesa che si converte e si riconcilia col mondo per salvarlo), dallo stesso pontificato e dal Pontefice. Nasce da questo spirito e da quelle parole «un nuovo ordine di rapporti umani» anche quanto a pietà, spiritualità, cultura della fede, liturgia e teologia della Chiesa; un diverso, più semplice ed immediato modo d'essere nel cuore stesso del Vangelo con, intatta, l'Innocenza e la semplicità sapiente dell'infanzia. Non a caso «Il Giornale dell'Anima» è contemporaneo, sul confine storico tra la fine del vecchio e l'Inizio del nuovo secolo, della «Storia di un'Anima» di Santa Teresa di Lisieux, la penitente mistica della «piccola via». Te¬ resa Inizia la sua «Storia» nel 1898, e il mondo ne è colpito al cuore, sconvolto da quella Innocenza crocifissa e felice, ricca — come d'altronde anche Roncalli — d'autoumorismo. Quel diario di Roncalli, rivela in Papa Giovanni, anche da Pontefice, immutata e piena l'umiltà del figlio del contadini e Insieme la semplicità del seminarista che implora ogni giorno da Dio «la sapienza del cuore». Nel novembre del 1959 Roncalli annota; «Tutto il mondo è la mia famiglia. Questo senso di appartenenza universale deve dare tono e vivacità alla mia mente, al mio cuore, alle mie azioni». A tavola, In quei giorni, si fa leggere, dal segretario Capovilla, il pungente e stimolante trattatelto che San Bermrdo di Chiaravalle, molti secoli prima, inviava a Papa Eugenio III, già suo discepolo, ed ora suo pastore, per salvarlo dalle tentazioni dell'orgoglio e dal rischi del potere anche se spirituale. Per Roncalli, ora Papa, le ammonizioni forti e dure del Santo al «suo» Papa, sono quel che ci vuole anche per lui. Infatti scrive: «Durante I pasti mi feci leggere da monsignor Capovilla parecchie pagine del "De consideratione" di San Bernardo a Papa Eugenio. Niente di più adatto e utile per un povero Papa come sono anch'io, e per un Papa di tutti I tempi. Qualche cosa che non faceva onore al clero di Roma del secolo XII resta pur sempre». Fbbtti p pNazareno Fabbretti

Luoghi citati: Bergamo, Chiaravalle, Roma