Nomine amnistia e condono « scogli» difficili per il governo

Finita la vacanza, riprende l'attività politica per i cinque alleati Finita la vacanza, riprende l'attività politica per i cinque alleati Nomine, amnistia e condono « scogli» difficili per il governo Dirìgenti di banche ed enti pubblici (compresa la Rai) «scaduti» da anni, ma tra de e psi non c'è accordo - Sugli abusi edilizi lo Stato ha incassato solo 2.500 miliardi anziché i 5-6 mila previsti ROMA — E' finita la vacanza della politica. Giovedì prossimo i cinque alleati del governo da poco faticosamente ricostruito, dovranno rimettersi attorno al tavolo circolare di Palazzo Chigi per cominciare ad attuare il programma concordato. E già si capisce che non sarà cosa facile. E' bastato che tre ministri s'incontrassero fugacemente la scorsa settimana per decidere il prezzo dei carburanti, per riaprire le polemiche. Figurarsi quel che accadrà quando attorno a quel tavolo ci saranno tutti e ventotto. Ragioni per discutere e litigare ne hanno in abbondanza. Si potrebbe cominciare dalle tanto attese nomine dei dirigenti degli enti di Stato. Se ne parla da un anno, invano, perché democristiani e socialisti non riescono a mettersi d'accordo. Il ministro dell'Industria, il liberale Zanone. aveva annunciato con ottimismo che se ne sarebbe ridiscusso sin dal Consiglio dei ministri di giovedì prossimo, ma è stato subito smentito. L'accordo non c'è ancora. De e psi promettono che almeno un primo lotto delle duecentocinquanta ambite poltrone pubbliche potrà essere assegnato in settembre. La vicenda delle nomine rinviate, in alcuni casi addirittura da dieci anni, sarebbe farsesca se non fosse tragica. Banche di diritto pubblico, casse di risparmio hanno dirigenti scaduti da anni; Tiri, l'Eni. l'Ina. l'Enel debbono avere i nuovi presidenti o la riconferma di quelli vecchi. Per la Rai si è andati da molto oltre la decenza. E' stato proposto di chiudere a chiave ad oltranza i membri del consiglio di amministrazione sin quando non avranno nominato il nuovo presidente. Il psi ha annunciato che non parteciperà più alle riunioni della commissione di vigilanza della Rai sin quando il consiglio della Rai non sarà stato rinnovato. Il Consiglio dei ministri potrebbe decidere presto chi dovrà essere il nuovo comandante delle Guardie di Finanza, perché pare che lo scontro tra de e Visentini abbia trovato una soluzione. Sarebbe matura anche la nomina del presidente della Corte dei Conti. Alla Camera è in discussione una proposta di legge che abolisce di netto la possibilità di prorogare i dirigenti degli enti pubblici. Pareva che ci fosse accordo generale ma una parte della maggioranza ha improvvisamente fatto marcia indietro. La proroga piace troppo. E questo mentre si sviluppano dotti dibattiti sulla necessità di limitare il potere dei partiti. Tema difficile della ripresa è anche l'amnistia. Al momento non si capisce più che razza di provvedimento potrà essere approvato. I liberali continuano ad essere contrari. Ma il fatto nuovo è che è cambiato il ministro della Giustizia. Al democristiano Martinazzoli che aveva accettato l'amnistia succede il democristiano Rognoni che non nutre simpatie per questo provvedimento. E soprattutto ci sono sempre i sospetti di quanti temono che i partiti approvino norme per amnistiare anche i politici corrotti. Ma ai più interesserà sapere come va a finire la tragi¬ «Stampa Sera» di è uscita in 570 STAMPA SERA Michele Torre direttore responsabile Carlo Bramardo vicedirettore Editrice LA STAMPA S.p A Presidente Giovanni Agnelli Vicepresidente Vittorio Caissolti di Chiusano Amministratore Delegato e Direttore Generale Paolo Paloschi Amministratori Enrico Auten Luca Corderò di Montezemolo Umberto Cuttica Giovanni Giovannini Carlo Masseroni Francesco Paolo Mattioli Sindaci Allonso Ferrerò (presid.) Luigi Demartini Giovanni Peradotto * Stabilimento tipografico La Stampa Via Materico 32 Torino Stampa in lac-simile GEC SpA via Tiburtina 1099. Roma Stampa in tac-simile S T S SpA Quinta strada 36. Catania © 1988 Editrice LA STAMPA S.p A Registratone Tribunale di Torino r> b13.1926 CERTIFICATO N. 961 DEL 12-12-1985 comica vicenda del condono edilizio. Il provvedimento mostro, nato malissimo, sta vivendo un'esistenza travagliata e confusa tra la diffidenza e l'indifferenza dei cittadini che dovrebbero prenderlo in considerazione. Il neo-ministro per l'Ambiente, il liberale De Lorenzo, ha riacceso le polemiche con una circolare chiarificatrice che non è piaciuta al ministro socialdemocratico Nicolazzi. I comunisti chiedono un nuovo decreto che riporti un po' d'ordine nell'incomprensibile provvedimento. Tanto controverso, che sinora lo Stato ha incassato solo 2.500 miliardi dei 5-6.000 che avrebbe dovuto riscuotere in base alle previsioni. Secondo il pei, ormai è impossibile che entro il 30 settembre chieda il condono quell'80 per cento di abusivi che sinora l'ha rifiutato. La circolare inviata ai sindaci dal ministro De Lorenzo ricorda che in base all'articolo 33 della legge non si può concedere autorizzazione in sanatoria e concessione edilizia se l'edificio abusivo non è in regola con le norme che proteggono l'ambiente. In pratica, se non ha accettabili impianti di scarico fognario. Concessioni e autorizzazioni eventualmente rilasciate in mancanza di questi requisiti, è bene ricordare, sono considerate illegittime. Alberto Rapisarda Negri: «11 pr condannato a morte» ROMA — Continua nel partito radicale il dibattito sulla cessazione dell'attività. Oggi, in vista del congresso del partito, il segretario Giovanni Negri ha fornito la sua diagnosi, come sempre netta e precisa: «Il pr è quasi certamente condannato a morte-. Negri ha poi aggiunto: ••Noi compiremo questa scelta piuttosto che diventare come gli altri: non baratteremo la nostra sopravvivenza nel regime partitocratico con la svendita degli ideali o partecipando al saccheggio di ogni bene pubblico-..

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